Il Metauro
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L’adesivo dell’ANPI rimosso dalla cassetta postale

Il fatto denunciato da un fanese sarebbe accaduto in concomitanza con la consegna di volantini elettorali.

adeisvo anpi cristiano rossi
Cristiano Rossi indica il punto in cui era collocato l’adesivo dell’ANPI rimosso.

FANO – “Mi chiamo Cristiano Rossi e abito in Via Rinalducci 83, nel Centro Storico della cittadina di Fano.

Sono impegnato nel servizio di volontariato ormai da parecchi anni, nei gruppi cittadini di Emergency e della Bottega del Commercio Equo. Dico ciò non per “farmi bello” ma perché ha un collegamento con quello che mi è capitato.

Abito nel domicilio indicato da Giugno del 2013, quindi da più di 7 anni ormai, e dal primo giorno che  sono entrato in questa casa, ho esposto sopra il mio nome nel campanello, quello che considero uno dei maggiori simboli di Pace che il nostro Meraviglioso Paese può vantare a livello internazionale: il logo di Emergency appunto.

Ormai da diversi mesi, dall’altro lato del portone d’ingresso, ed esattamente nello sportello della cassetta della Posta, trovava spazio un altro simbolo di Pace che ho deciso di esporre, un adesivo dell’ANPI che riportava la frase “Qui abita un ANTI-FASCISTA”.

Serve ricordare quanto l’Associazione Partigiana sia in ambito politico TRASVERSALE, e quanto i valori dell’ANTI-FASCISMO che così mirabilmente trasmette, dovrebbero essere il collante del nostro tessuto sociale, anche ribaditi nero su bianco dalla nostra Carta Costituzionale.

Ho usato il verbo al passato proprio perché mi sono accorto la scorsa domenica in tarda mattinata, che tale adesivo mi è stato staccato da ignoti.

Probabilmente sarà solo una coincidenza, ma ho fatto tale scoperta proprio mentre mi accingevo a recuperare dalla cassetta postale, i volantini di propaganda elettorale del candidato fanese alle prossime Elezioni Regionali del Partito che evito di citare per i motivi che mi accingo a spiegare.

Non penso sia giusto da un punto di vista giuridico, riportare il nome preciso del candidato e del Partito Politico che desidera rappresentare, solo perché non ho le prove che sia stato l’incaricato al volantinaggio a compiere tale gesto.

Però mi sembra molto strano che l’adesivo che faceva bella mostra di sé ormai da parecchi mesi, scompare proprio la stessa mattinata del volantinaggio citato, ad opera magari di qualche ragazzino “dispettoso e maleducato”, che decide di compiere quel “dispetto”, proprio la stessa mattina.

Ho deciso di non “sorvolare” su tale episodio perché lo considero un gesto intimidatorio a tutti gli effetti, e per questo inaccettabile; figlio del clima di odio che si respira ormai da troppo tempo nel nostro paese, sia in ambito civile che politico.

La storia ci ha insegnato che si inizia con piccoli gesti come questo, poi si prosegue con le ronde e i manganelli, fino ad arrivare all’omicidio e alla guerra civile”.

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