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La sanità non va in vacanza, 10 proposte del Forum per un nuovo modello di sanità

Dieci punti che vanno in direzione opposta rispetto alle politiche sanitarie della Regione Marche

forum beni comuni ospedale muragliaPESARO – La malattia, purtroppo, non va in vacanza e con questa anche la necessità di poter usufruire di servizi sanitari efficienti e diffusi sul territorio. Qui di seguito l’intervento del Forum per i Beni Comuni che propone dieci punti da cui ripartire per una nuova sanità regionale.

“Mentre la Regione rimanda a settembre alcune delle sue scelte più impopolari (project a Muraglia e piano sanitario) e riapre ai privati l’ex ospedale di Sassocorvaro dimostrando che i piccoli ospedali non sono così pericolosi e che nessuna legge nazionale può obbligare le Regioni a chiuderli o impedire di riaprirli, il Forum provinciale dei Beni Comuni propone al dibattito pubblico una visione alternativa all’ormai esplicito processo di privatizzazione dei servizi sanitari delle Marche, di cui peraltro non sono mai stati chiariti ne i motivi ne i presunti vantaggi.
I 10 punti per un nuovo modello di sanità sono dunque un invito ad intervenire per tener vivo anche in queste settimane il dibattito pubblico su di un tema che non va mai in vacanza:

INTEGRAZIONE TRA I LIVELLI DI ASSISTENZA

collettiva, territoriale e ospedaliera per la reale presa in carico del paziente (soprattutto dopo le dimissioni dal ricovero) a partire dall’innovazione tecnologica, la valorizzazione del ruolo del medico di famiglia, la riqualificazione di tutte le strutture territoriali sociali e sanitarie, l’assunzione e la formazione di personale, e il potenziamento dell’assistenza domiciliare.

RIORGANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA

Totale superamento delle delibere regionali 735/2013 e 139/2016. Un primo punto di riferimento può essere il documento sottoscritto il 27 novembre scorso da 22 sindaci della provincia di Pesaro e Urbino che prevede tra l’altro la salvaguardia di tutte le strutture ospedaliere esistenti prima del 2013 (Cagli, Fano, Fossombrone, Pergola, Pesaro, Urbino e Sassocorvaro) attraverso presidi articolati su più sedi, come già fatto ad esempio in Umbria.

POTENZIAMENTO IMMEDIATO DEL PERSONALE PUBBLICO

A fronte della già annunciata norma che sblocca i limiti del personale sanitario si potenzi subito il personale pubblico in tutte le strutture ospedaliere esistenti, comprese quelle convertite nel 2013, invece di affidare i servizi a soggetti esterni senza neppure una concertazione sul territorio e nel bel mezzo della discussione del nuovo piano sanitario.

STOP ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI

Oggi esiste un tetto massimo di posti letto pagati con i soldi pubblici ogni 1000 abitanti. Per questa ragione ogni posto letto privato convenzionato riduce di fatto la possibilità di ricostruire la rete ospedaliera pubblica. L’impennata della mobilità passiva registrata proprio a partire dal 2013 – dopo una diminuzione costante dal 2008 – secondo noi dimostra che per contrastare la carenza di servizi non serve il privato ma solo una migliore distribuzione dei posti letto e del personale.

NO ALLA CLINICA PRIVATA A FANO

Posti letto in meno negli ospedali pubblici, consumo di suolo ed esenzione dei costi di costruzione sono solo alcuni degli svantaggi di questa scelta. Riteniamo inaccettabile che prima si taglino i posti letto, in particolare nell’entroterra, e poi come soluzione per la mobilità passiva si decida di realizzare un nuovo ospedale, però privato, in una città dove ce n’è già uno pubblico. Privatizzare i servizi sanitari non è un merito e neppure un obbligo.

SI AL PERSONALE PUBBLICO A SASSOCORVARO

I 52 posti letto ospedalieri + 12 di cure intermedie recentemente previsti per l’ex ospedale di Sassocorvaro vengano gestiti direttamente da personale pubblico e non da un soggetto privato.

CONTRASTO ALL’OSPEDALE UNICO

Perché non è mai stata illustrata un’analisi costi benefici che dimostri vantaggi e svantaggi del costruire un nuovo ospedale rispetto alla ristrutturazione di quelli esistenti, perché la localizzazione a Muraglia comporterà costi che già si prevedono alti per l’insufficienza dei collegamenti e per la compensazione dei rischi idrogeologici. Infine perché l’ospedale unico è l’elemento centrale di un modello di sanità che chiude gli ospedali pubblici dell’entroterra e riduce il Santa Croce di Fano a poco più dell’emergenza e della diagnostica.

NO AL PROJECT FINANCING PER L’EDILIZIA OSPEDALIERA

Il ricorso al project financing per l’edilizia ospedaliera è ritenuto sconsigliabile dato che questa tecnica finanziaria ha già dimostrato effetti molto negativi sul costo finale dell’opera. Inoltre i dettagli di questo specifico progetto sono ancora praticamente segreti, nonostante le diverse richieste di accesso agli atti.

NO ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE 145/2017

Si chiede il ritiro definitivo della proposta di legge regionale sulla sanità che prevede progetti di gestione sperimentali aperti ai privati con possibilità del privato promotore sia di prelazione che di utilizzare beni mobili e immobili pubblici.

MASSIMA TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE

Chiediamo infine a tutti i sindaci la massima partecipazione alla redazione del nuovo Piano sanitario e in Conferenza d’area vasta per svolgere le loro importanti funzioni consultive, propositive e di controllo previste dalla legge”.

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