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“La Predella”, il romanzo giallo di Massimo Foghetti

libro giallo La PredellaFANO – Il 9 giugno, alle ore 18, nella sala di rappresentanza della Cassa di Risparmio di Fano, in via Montevecchio 114, ci sarà la presentazione del romanzo giallo “La Predella” di Massimo Foghetti.

Oltre all’autore interverranno il presidente della Fondazione Fabio Tombari, Il professor Alberto Berardi, il professor Giuseppe Franchini, la dottoressa Manuela Palmucci.

Il romanzo appartiene al genere giallo – inchiesta nel mondo dell’arte, teso ad indagare tra i segni lasciati dagli artisti nei loro capolavori le tracce di un percorso che solo chi possiede uno spiccato senso intuitivo riesce a seguire.

Dopo La Basilica, Foghetti affronta un altro dilemma che avvince gli studiosi: La predella della chiesa fanese di Santa Maria Nuova è o non è di Raffaello Sanzio?

Essere certi che nel medesimo ambiente, nella vecchia chiesa di Santa Maria Nuova esistente un tempo nel quartiere di San Lazzaro, abbiano operato due pittori contemporanei, come Giovanni Santi e il Perugino, induce a credere che con grande probabilità con loro ci fosse anche il giovane Raffaello, figlio dell’uno e allievo dell’altro.
Che anche “il divino pittore”, dunque, abbia messo mano nella predella, unita alla grande pala d’altare, ritraente la Madonna col Bambino e Santi che il Perugino dipinse per la chiesa, costituisce un’ipotesi più che suggestiva, dato che alcune figure dipinte negli scomparti che ritraggono le Storie della Vergine, ricordano molto da vicino i modelli del grande artista urbinate. A questo proposito la critica si è divisa: c’è chi vede nella predella l’intervento dell’allievo Raffaello e chi invece attribuisce tutto il dipinto al Perugino. Ce n’è abbastanza per un’indagine giornalistica, tanto più se all’interrogativo si associa un delitto compiuto nella nuova chiesa che, con lo stesso nome e contenente gli stessi dipinti, è stata costruita nel XVI secolo all’interno delle mura cittadine. Da una parte la visita di Maria ad Elisabetta firmata da Giovanni Santi, dall’altra la pala del Perugino ritraente la Madonna e Santi, con tanto di lunetta e di predella: i due quadri, bellissimi, si guardano l’uno l’altro esprimendo tutti i loro interrogativi. Ne nasce un giallo che conduce il lettore sia sulle orme dell’assassino sia ad analizzare i significati più reconditi nascosti dagli artisti nelle loro opere, ad associare le concatenazioni, a percorrere un itinerario seducente e ricco di colpi di scena attraverso le opere d’arte conservate in città: opere di Guido Reni, del Guercino, di Pompeo e Bartolomeo Morganti, di Mattia Preti; ma anche a rivelare i tesori di una piccola città, assai ricca di attrattive dal punto di vista turistico, che conserva ancora molto dell’epoca romana ed è uno scrigno prezioso di tesori del Rinascimento.

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