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Incidente di Urbino, Biagiotti: “Cinzia, Sokol e Stefano sono dei supereroi!”

Laura Biagiotti, presidente dell'Ordine degli Infermieri di Pesaro e Urbino interviene sull'incidente che ha causato quattro vittime

ambulanza-urbinoPESARO – “La morte in ambulanza dei colleghi sanitari e del paziente è un grave lutto dell’intero mondo sanitario e cittadino – affermano la Presidente dell’Ordine Infermieri di Pesaro e Urbino Laura Biagiotti, il Presidente del Coordinamento Regionale Marche degli Ordini Infermieri Sandro Di Tuccio, il Presidente della Co.E.S. Marche Stefano Marconi (Conducenti Emergenza Sanitaria Associazione di categoria degli Autisti Soccorritori della Regione Marche) e il Presidente Paolo Armilleni referente di area 4 Siiet (Società italiana Infermieri di emergenza territoriale) – siamo vicini allo sgomento delle loro famiglie e dei loro cari per questa perdita improvvisa.

La nostra collega Infermiera Cinzia Mariotti iscritta all’Ordine di Pesaro Urbino dal 1994 ha sempre operato con grandissima professionalità senza mai tirarsi indietro davanti ad ogni difficoltà lavorativa.

E di difficoltà lavorative nel mondo sanitario ce ne sono sempre state e ce ne sono ancora moltissime.

L’infermiera Mariotti – continua la nota – assieme all’Autista Soccorritore Stefano Sabattini e il Medico Sokol Hoxha sono la dimostrazione di uno degli incidenti sul lavoro a cui possono andare incontro quotidianamente coloro che lavorano in ambiente sanitario.

Troppo spesso viene sottovalutato il lavoro dell’emergenza sanitaria! Viene una riflessione spontanea – afferma la Presidente Laura Biagiotti – quante vite avranno salvato, quante persone sono grate per l’aiuto morale, fisico e medico dato da questi tre super operatori sanitari?

Quando un cittadino chiama in emergenza c’è un mezzo del soccorso che parte e deve districarsi nelle insidie di percorsi stradali difficili, attrezzato con defibrillatore e altri supporti per affrontare ictus, infarti, traumi e patologie gravi; agli infermieri spetta il compito di esaminare il paziente, interagire con il medico presente alla centrale di pronto intervento oppure in ambulanza e attivare il canale di trattamento dedicato.

Il fattore tempo è determinante e per questo il lavoro sinergico di tutti i componenti diventa fonte di vita.

A oggi non si conoscono ancora le esatte dinamiche dell’accaduto e non ci sentiamo di emettere sentenze come altri sembrano aver già fatto, ignari che anche gli operatori sanitari sono degli umani e non immortali!

Pertanto ad alta voce gridiamo tutti assieme: bravi, Cinzia, Stefano e Sokol, siete tre super sanitari e noi colleghi saremo sempre orgogliosi di voi!

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