In Provincia un ordine del giorno contro la discarica di Riceci
Il presidente ribadisce la contrarietà alla realizzazione dell’impianto: impattante e sovradimensionato, Regione faccia chiarezza sulle norme. Paolini: "Ordine del giorno in consiglio provinciale sulla discarica di Riceci"
PESARO – Il consiglio provinciale prenderà posizione formale sul progetto relativo alla discarica di Riceci.
Il presidente Giuseppe Paolini annuncia un ordine del giorno specifico sul tema da discutere nella prossima seduta (giovedì 22 giugno, ndr): «Si tratta di un documento che esprime parere contrario alla realizzazione dell’impianto.
Perché oltre a essere sovradimensionato per le necessità del territorio, risulta impattante sotto il profilo ambientale e paesaggistico, con conseguenze negative anche per la viabilità», chiarisce il presidente.
Sul punto Paolini si era già espresso a mezzo stampa. Ora arriva anche il passaggio istituzionale con i consiglieri provinciali. «Gli amministratori devono preservare l’ambiente e il paesaggio per le future generazioni», ribadisce Paolini.
Così si invitano gli uffici provinciali, «nel momento in cui venisse convocata la conferenza dei servizi, ad accogliere tutte le eventuali richieste delle amministrazioni che volessero partecipare per esprimere il loro parere sulla valutazione di impatto ambientale».
Sul tavolo anche il nodo della «necessità di chiarimento» in merito alla normativa regionale di riferimento: «La giunta regionale presenti all’assemblea legislativa delle Marche una proposta di deliberazione riguardante l’interpretazione autentica del Piano regionale di gestione dei rifiuti».
Il tema è dirimente per stabilire se i rifiuti urbani – da conferire almeno nella misura del 50 per cento dei rifiuti speciali per usufruire della minore distanza di 500 metri dai centri abitati – «comprendano o meno, oltre ai rifiuti speciali derivanti dall’attività di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati, anche quelli provenienti dall’attività di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani differenziati. Che tipologicamente sono ascrivibili alla categoria dei rifiuti speciali. Invitiamo la Regione a esprimersi», conclude il presidente.