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“Guardia di finanza, ancora troppe resistenze nell’uso del lavoro agile”

Il SILF provinciale di Ancona evidenza come alcuni comandanti non facciano adeguato uso del lavoro agile o della dispensa.

sequestro guardia di finanza gdfANCONA – Una nota del Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri di Ancona mette in evidenza come ancora alcuni comandanti del corpo non utilizzino adeguatamente gli strumenti del lavoro agile e della dispensa, previsti dal Governo, per tutelare la salute degli agenti dall’epidemia di Coronavirus.

“Se il governo ha sentito la necessità di imporre il cosiddetto “lavoro agile” come modalità ordinaria di lavoro per tutte le Pubbliche Amministrazioni, Guardia di Finanza compresa, non è per fare un favore ai “fannulloni” del pubblico impiego, ma per limitare la pandemia da Covid19.

Se poi – continua la nota – ha anche avvertito la necessità di prevedere specifiche misure per gli operatori del comparto sicurezza, (in particolare la cosiddetta “dispensa”), non è certo per concedere loro un periodo di “ferie extra”, ma sempre per limitare il contagio e garantire un contingente di personale in salute e prontamente operativo, scongiurando la chiusura di interi Reparti, come purtroppo è già accaduto.

E’ più che mai evidente – aggiungono dal sindacato – che in questa fase emergenziale sono quelle citate, insieme ad un’opportuna turnazione del personale, le misure che i dirigenti della Guardia di Finanza dovrebbero adottare, fatto salvo lo svolgimento dei controlli indispensabili disposti dal Prefetto per l’applicazione delle misure emergenziali.

Speriamo, quindi – conclude la nota – che cadano le ancora troppe resistenze verso l’utilizzo di tali strumenti da parte di taluni “Comandanti”: ne va della salute dei Finanzieri, dei loro familiari e di tutta la collettività”.

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