Girolomoni: “La discarica di Riceci danneggerebbe un territorio da preservare”
Giovanni Battista Girolomoni, presidente della Cooperativa Girolomoni di Isola del Piano, interviene sul progetto di una discarica nel confinante comune di Petriano
ISOLA DEL PIANO – La cooperativa biologica Girolomoni interviene sul progetto della discarica di Località Riceci nel Comune di Petriano, comune confinante alla sede di Isola del Piano. Il Presidente Giovanni Battista Girolomoni si dice contrario al progetto perché rischierebbe di ledere vocazione e valori di un ecosistema biologico da preservare, arrecando al contempo danni in termini d’immagine e di ideali culturali.
“La realizzazione di un simile progetto causerebbe un grave danno all’immagine, non solo per noi, ma per tutto il comparto agricolo: la discarica danneggerebbe in primo luogo il territorio, da sempre vocato al biologico per superfici coltivate e per numero di agricoltori aderenti al metodo” commenta il presidente.
La sfida non si gioca solo sul piano dell’agricoltura, ma anche su quello della cultura. “Il sogno della nostra cooperativa e di nostro padre Gino era quello di restituire vita alle colline marchigiane, idea ben distante dalla realizzazione di una discarica proprio nell’alta collina.
La discarica va quindi ad intaccare una sfida culturale che mette al centro i piccoli agricoltori, mantenendo saldo il legame con il territorio e la sua stessa identità”.
La cooperativa Girolomoni non si limita a produrre e vendere pasta bio, ma da oltre mezzo secolo persegue un’articolata azione di sensibilizzazione e valorizzazione del metodo biologico grazie alla sua caratteristica ecosistemica: ogni anno scolaresche locali e studenti da tutto il mondo visitano il sito produttivo, senza contare i numerosi turisti attratti dal GranoTurismo che qui hanno modo di testare con mano la stretta correlazione fra territorio e prodotto, fra cultura contadina e vita ecosostenibile.
Il sito interessato dal progetto della discarica individuato in località Riceci dovrebbe abbancare, stando al disegno attuale, 5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali nell’arco di 25 anni, dati che fanno intuire come sia necessaria una nuova visione relativamente alla gestione del rifiuto in un’ottica più ecosostenibile e meno impattante perché, come scriveva Gino Girolomoni, “la ricostruzione di una campagna in grado di moltiplicare la fertilità richiede un vasto impegno di forze umane e intelligenze in ogni campo”; impegno a cui sono chiamati a partecipare tutti, non solo la politica e gli amministratori, ma anche i cittadini consumatori, che con le loro scelte d’acquisto ogni giorno possono propendere verso una direzione piuttosto che un’altra.