URBINO – Era il 2007 quando veniva fondato a Urbino uno dei primi spin-off accademici italiani nell’area dei terapeutici che combinano un farmaco ed uno specifico dispositivo medico dai professori Mauro Magnani e Luigia Rossi, biochimici dell’ateneo urbinate.
I due ricercatori da anni stavano sviluppando un approccio innovativo che considerava i globuli rossi del sangue come possibili vettori per il trasporto e la somministrazione di farmaci.
Il vantaggio di un sistema cellulare per realizzare un lento rilascio del farmaco già da allora era considerato di grande interesse perché riduceva fortemente gli effetti indesiderati dei farmaci stessi e prevedeva una sola infusione al mese.
Gli studi iniziali vennero condotti in collaborazione con aziende del biomedicale attive nel comprensorio modenese fino a realizzare un primo prototipo di una macchina capace di eseguire tutta la procedura in maniera semiautomatica.
Dopo ripetuti contratti di ricerca tra l’azienda e l’Università degli Studi di Urbino venne depositato e successivamente ottenuto un brevetto internazionale.
La collaborazione con l’azienda terminò quando fu ceduta ad investitori internazionali. Su queste premesse Magnani e Rossi ottennero il brevetto e costituirono EryDel SrL.
Con risorse proprie affittarono un garage in località Sasso di Urbino e ricevettero il primo supporto economico dal primo fondo d’investimento marchigiano “FOCUS Gestioni SGR”. La società cominciò a strutturarsi come personale e strumentazione. Negli anni successivi altri fondi di investimento sono entrati nel capitale sociale di EryDel che nel frattempo è diventata una Società per azioni.
Nel 2008 entra il fondo “Innogest Sgr”, e negli anni successivi “Genextra Sgr” e SOFINNOVA. EryDel ottiene la designazione di farmaco orfano da parte dell’EMA per l’applicazione della sua tecnologia nel trattamento della Fibrosi Cistica e da parte di EMA ed FDA per il trattamento dell’Atassia Telangiectasia.
Numerose le sperimentazioni cliniche nell’ambito pediatrico: inizialmente con l’ospedale Bambino Gesù di Roma nella fibrosi cistica e nelle malattie infiammatorie dell’intestino; successivamente, sempre nelle malattie infiammatorie dell’intestino con l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza (San Giovanni Rotondo); in seguito, nell’ambito dell’Atassia Telangiectasia, prima in Italia (Roma e Brescia) poi in tutto il mondo con l’ultimo studio di fase 3 (USA, Europa, Africa, Asia, Australia).
I risultati positivi di questi studi, condotti in stretta collaborazione con le associazioni dei pazienti, hanno spinto il gruppo degli investitori a trovare un nuovo partner identificato in “Quince Therapeutics”, una biotech californiana che ha firmato l’acquisto di tutto l’asset posseduto da EryDel con l’impegno ad investire per completare gli studi in corso e sviluppare nuove applicazioni.
Quince manterrà in Italia la produzione e la base di EryDel, comprese le figure chiave della società.
“Si tratta di un nuovo importante passo nello sviluppo di nuovi terapeutici – dichiarano Magnani e Rossi – in particolare per il trattamento di malattie rare, nato in Italia, presso l’università di Urbino, con la collaborazione di aziende italiane, investitori nazionali ed internazionali che entra ora in un contesto globale con elevate probabilità di fornire il primo trattamento al mondo per una patologia rara e senza cura come l’atassia telangiectasia e altre malattie ad elevato medical need.”