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Crepet a Mondolfo: “La mediocrazia va condannata”

Una piazza piena ha ascoltato l'intervento di Paolo Crepet a Mondolfo. Tra i temi toccati la situazione dei giovani che devono essere messi nella condizione di crescere

crepet_paolo_mondolfoMONDOLFO – Le parole pronunciate dal professor Paolo Crepet (sociologo, psicologo, educatore) a Mondolfo, dovrebbero essere scontate e banali eppure non lo sono.

Si riempiono le piazze per ascoltare un uomo che parla all’intelligenza umana a volte dispersa nei meandri di un mondo digitale, instupidita dall’intelligenza artificiale e ammaestrata dallo schermo di uno smartphone.

Dare regole certe ai figli, educarli al bello, al sacrificio, al raggiungimento dei propri obiettivi, lasciarli sbagliare per poter crescere, sono solo alcuni dei punti trattati da Crepet in un’ ora e mezzo di dialogo con il pubblico che ha riempito la piazza di Mondolfo, lunedì 2 luglio, all’ interno della manifestazione dal titolo “Come un libro all’aperto” , rassegna letteraria diffusa .

“Siamo unici – ha detto Crepet – nessuno di noi è uguale all’altro, non dobbiamo andare dietro alle mode ma dobbiamo farcele noi le mode!

Non dobbiamo avere paura di esprimere il nostro pensiero in qualunque contesto ci troviamo, da quello lavorativo o quello sociale.

Dobbiamo mettere i nostri figli in condizione di crescere perché nell’attuale classe dirigenziale non è più possibile il passaggio generazionale, i figli non riescono più a prendere in mano ciò che è stato costruito dei genitori e portarlo avanti.

Abbiamo distrutto la scuola, – ha concluso il professore – non è possibile che il 99,9% dei ragazzi venga promosso e non ci sia più la meritocrazia, se uno è bravo e si impegna è giusto che vada avanti, se uno non si impegna è giusto che venga bocciato per farlo crescere ed educare alla vita, la mediocrazia va condannata”.

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