URBINO – “L’affare Riceci – Aurora – MarcheMultiServizi ha creato un corto circuito di interessi, di transazioni di denaro, di scatole cinesi in cui gli interessi della pubblica utilità sono stati subordinati all’interesse privato” affema una nota la lista Sinistra per Urbino.
“Ora di fronte alla protesta e l’indignazione dei cittadini riuniti in Comitati, la parte pubblica dentro l’Affare non sa come uscirne in maniera onorevole senza che a pagare siano, come al solito, gli utenti e i cittadini. Basteranno l’uscita ormai improrogabile di MMS da Aurora, le dimissioni di Tiviroli e un rinnovato Cda per dare una nuova credibilità al ruolo pubblico di MarcheMultiServizi?
E chi ne farà le spese per i soldi già versati in Aurora? E’ necessario che i cittadini riuniti autonomamente nei vari Comitati mantengano attiva la vigilanza, perché i responsabili di questo sporco “Affaire” cercheranno di approfittare del clima estivo e dei tempi lunghi per perseguire le loro indegne finalità che non intendono mutare.
Invitiamo i vari cittadini, le associazioni e i partiti a partecipare all’Assemblea pubblica promossa contro la discarica di Riceci dal Collettivo Bagolarx e dal Comitato No Discarica Riceci-Urbino per Sabato 8 luglio ore 18.00 in piazza della Repubblica ad Urbino.
L’idea di rafforzare la parte pubblica in Marche Multiservizi è certamente positiva, ma è soltanto un primo passo di un percorso più lungo.
Qui non si tratta soltanto di Riceci: Riceci è un esempio di un fenomeno più vasto. Ad esempio l’accordo, di cui ancora si sa troppo poco, tra Comune e Green Power Systems a Cà Guerra è un altro esempio di subordinazione al privato come Santa Lucia o il Consorzio?
La gru che campeggia sul suolo di Urbino che è stato svenduto a Torelli & Dottori rimane lì a monito perenne.
Bisogna invertire 30 anni di privatizzazioni e riportare i servizi locali e i beni comuni sotto il controllo pubblico. Finché si tratta di SPA che perseguono profitti per i privati, come MMS, il socio pubblico sarà sempre in un ruolo subordinato e più debole. Non è sufficiente rafforzare il ruolo dei Comuni inserendo nel Cda rappresentanti più competenti.
Bisogna ripubblicizzare e costruire consorzi pubblici degli enti locali. Il privato può certamente essere presente, ma in misura limitata e subordinata gli interessi generali della collettività, dal momento che si tratta di servizi di pubblica utilità: bisogna invertire l’attuale rapporto tra pubblico e privato nelle attuali società dei servizi pubblici essenziali come gestione dei rifiuti, gestione del servizio idrico integrato, energia,
Al contempo, è chiaro che queste politiche vanno invertite anche al livello nazionale: invece di sottrarre risorse ai comuni proprio al fine di costringerli a privatizzare e di farsi strangolare, come è avvenuto in passato ad opera di tutti i governi, bisogna ricominciare a rifinanziarli”.