Carenza di personale al Pronto Soccorso di Pesaro, interrogazione in Regione
Interrogazione in Regione di Andrea Biancani, vicepresidente del consiglio regionale. Biancni propone un aumento dell'indennità per rendere la professione più appetibile.
PESARO – “Pochi giorni fa sono intervenuto nel dibattito, aperto dopo il grido di allarme del personale medico e sanitario del Pronto Soccorso di Pesaro, che lamenta un sovraccarico del lavoro dovuto alla scarsità di personale.
Problema che non riguarda solo l’ospedale di Pesaro ma, purtroppo, tutto il territorio regionale e per questo ho presentato un’interrogazione sottoscritta anche da Micaela Vitri e dal gruppo PD – afferma Andrea Biancani, vipresidente del consiglio regionale del Partito Democratico. Nell’interrogazione ho lanciato alla Regione due proposte: aprire i bandi per l’emergenza-urgenza anche ad altre specialità mediche compatibili e aumentare i compensi di chi lavora nell’emergenza-urgenza, in quanto disciplina usurante, che impedisce l’esercizio complementare della libera professione e che spesso ha, di base, salari più bassi di altre specialità.
Oggi, in Consiglio regionale, l’Assessore alla sanità ha annunciato, rispondendo a una richiesta della consigliera Ruggeri, che rispetto alla prima proposta la Regione concorda nell’aprire la partecipazione ai chirurghi, specialisti compatibili con l’emergenza-urgenza. È stato infatti avviato un bando per assumere, a Marche Nord, oltre a otto medici di emergenza-urgenza anche cinque chirurghi, impiegabili anche in questo reparto.
Una buona notizia – continua Biancani – ma che potrebbe non essere sufficiente a risolvere il problema in quanto i bandi per i medici di emergenza-urgenza vanno spesso deserti.
Si tratta di professionisti difficili da trovare perché molti studenti non scelgono questa specializzazione, come si evince dal fatto che anche le borse di studio in questo settore abbiano poche richieste.
Inoltre si tratta di una specialità che ha salari spesso bassi rispetto alle altre e che non permette il parallelo esercizio dell’attività privata, come invece accade per altre specialità. Sono di fatto soggetti a una esclusiva collaborazione con la struttura pubblica, essendo anche una disciplina che non si può esercitare su appuntamento nella quotidianità.
Per questo la seconda proposta, di aumentare il compenso di questi professionisti, è importante. Serve a rendere più appetibili i bandi e soprattutto questa specializzazione in sé, in modo da aumentare nel tempo gli studenti che la scelgano.
La Regione – continua Biancani – ha purtroppo dichiarato di restare in attesa che tale situazione venga risolta nella contrattazione collettiva nazionale con un aggiornamento dei contratti nazionali, ma si tratta di una soluzione dai tempi troppo lunghi.
Un aumento delle indennità a fronte di una professione che ha le caratteristiche del lavoro usurante, come si evince dai tanti abbandoni per eccessivo e continuativo stress, ritengo debba essere subito affrontata nella contrattazione locale, sulla quale la Regione deve intervenire direttamente.
Un modo per riconoscere a questi professionisti un compenso più giusto rispetto ai loro sforzi, e rendere i bandi più appetibili e partecipati permettendoci di colmare i buchi di personale e non trovarci con il rischio, a breve, di non riuscire a tenere aperti i Pronto Soccorso.
Un aumento delle indennità nella contrattazione locale permetterebbe anche di evitare “fughe” del personale già assunto verso altre Regioni che hanno già riconosciuto maggiori indennità a questa specialità, se non addirittura di diventare noi stessi attrattivi verso medici di altri territori.
Voglio infine esprimere il mio ringraziamento a questi lavoratori e a tutto il personale socio-sanitario che, da sempre, sono in prima linea in ogni emergenza, e che da quasi due anni affrontano anche l’emergenza covid, con tutti i disagi organizzativi e sanitari che ne sono derivati”.