FANO – La questione rincari delle bollette dell’acqua a Fano dovute ad una rimodulazione del calcolo da parte dell’Autorità nazionale fa discutere. Ad intervenire sulla questione è Giovanni Giovanelli della CISL di Fano.
“Ancora una volta – afferma il rappresentante sindacale – i cittadini subiscono un significativo aumento che inciderà pesantemente nei loro redditi. Le responsabilità sono plurime e a più livelli ma saranno soprattutto i pensionati che nel comune di Fano sono il 22 % percento della popolazione e hanno una pensione medi a di circa 700 euro mensile, a sostenere pesantemente questo aumento tariffario.
Non è ammissibile – continua Giovanelli – che in base ad una disposizione nazionale, si abbia un aumento cosi pesante nelle bollette dell’acqua per un servizio a cui non si può rinunciare.
La Cisl di Fano chiede che Aset come peraltro ha già stabilito per l’anno 2019, aumenti considerevolmente le risorse che mette a disposizione dei cittadini per il contributo sulle bollette dell’acqua e dei rifiuti urbani. E’ necessario destinare risorse significative e stabili per la riduzione immediate delle bollette dell’acqua soprattutto per le famiglie e i pensionati a basso reddito utilizzando lo strumento dell’Isee. Per finanziare questo processo di riduzione delle tariffe, Aset utilizzi una parte gli utili, peraltro considerevoli, che ogni hanno vengono realizzati da questa azienda.
I sindaci, soci di Aset – continua Giovanelli – si impegnino di rivedere il piano finanziario di Aset che non può continuare a ricaricare i costi degli investimenti sulle bollette pagate dai cittadini. I comuni finanzino con risorse proprie gli investimenti necessari per il trattamento delle acqua e la manutenzione straordinaria e ordinaria delle rete fognaria della distribuzione dell’acqua.
Aset introduca come già presente a livello nazionale (bonus acqua) una misura stabile e permanente che riduca il costo dell’acqua e i vari accessori (l’installazione dei contatori, voltura dei contratti, ecc). Basta! Non sono più tollerabili aumenti sulla pelle (in questo caso portafogli) dei pensionati e dei redditi medio bassi: è necessario – conclude Giovanelli – pertanto evitare qualsiasi tipo di aumento tariffario ed introdurre con l’impegno anche dei Sindaci e delle amministrazioni comunali risorse certe e stabili per la riduzione delle tariffe”.