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Arretramento ferrovia adriatica: “Serve un progetto complessivo”

La questione del bypass ferroviario di Pesaro. Il commento di un lettore da esperto ed osservatore esterno.

arretramento ferrovia adriaticaFANO –  “Leggo le rimostranze del sindaco di Fano, a proposito del futuribile progetto di arretramento della linea ferroviaria adriatica, per il quale intanto si starebbe valutando la realizzazione di un by-pass per la città di Pesaro, escludendo a quanto pare il resto del territorio della provincia di Pesaro.

Per diversi anni mi sono occupato di progettazione di infrastrutture e anche ora che sono in pensione non tralascio di seguire questo argomento, almeno per quanto mi è possibile.

In merito alla questione sollevata dal sindaco Seri, credo che tutto sia estremamente prematuro e comunque la sua impostazione è del tutto priva di senso.

Se si pensa davvero all’arretramento della linea adriatica, occorre innanzitutto un progetto complessivo a lungo raggio, che perciò non può essere realizzato a spezzoni, con il risultato di non avere l’effetto desiderato di togliere il “fastidio” della ferrovia dalle aree urbanizzate e di velocizzare il transito dei convogli.

Cosa servirebbe un by-pass per Pesaro, tra l’altro complesso da individuare nel suo tracciato, quando poi superata la città rossiniana il treno deve rientrare sulla linea attuale e così via se un analogo intervento fosse ipotizzato per Fano?

Forse gli amministratori comunali e regionali, insieme ai responsabili di governo, dovrebbero pensare a una nuova linea che nel caso delle Marche vada da Gabicce a San Benedetto del Tronto, iniziando fin da ora a ipotizzare dove collocarla, dove posizionare le stazioni, quali infrastrutture di collegamento dovranno esserci con i centri urbani.

Insomma, progettare un tracciato diverso che sia davvero “arretramento” rispetto alla costa non è cosa semplice, né rapida e dovrà per forza fare i conti con numerosi fattori, a cominciare da quali aree impiegare per posizionare i nuovi binari, individuandole in maniera che dopo 5-10 anni dalla realizzazione non si debba tornare a fare i conti con la ferrovia in mezzo a capannoni industriali e abitazioni.

Credo perciò che il sindaco di Fano possa stare tranquillo sulla concretezza di certi incontri tra amministratori. A meno che la sua uscita non sia semplicemente una mossa politica in stile campanilistico, nell’eterna competizione tra Pesaro e Fano, che personalmente, in tanti anni di permanenza qui nelle Marche, ho imparato a conoscere come uno degli ostacoli in più da superare per gli interventi”.

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