Area Vasta di Pesaro-Urbino, presentati i nuovi direttori
URBINO – Sono stati presentati oggi, presso l’Ospedale di Urbino, i nuovi Direttori delle Unità Operative Complesse sanitarie dell’Area Vasta 1 – Pesaro.
Sono Paolo Marchionni (Direttore UOC Medicina Legale); Elisabetta Esposto (Direttore UOC Organizzazione servizi sanitari di base Distretto Sanitario di Pesaro); Giancarlo Giacomucci (Direttore UOC Organizzazione servizi sanitari di base Cure Tutelari); Filippo Cademartiri (Direttore UOC Radiodiagnostica); Paolo Galiotta (in itinere la nomina del Direttore UOC Nefrodialisi). Sono stati inoltre presentati il nuovo Direttore del Dipartimento di Prevenzione AV1, Adelchi Vaccari e il nuovo Coordinatore dei Servizi di Sanità Pubblica del Dipartimento di prevenzione AV1, Eugenio Carlotti. Tutti prenderanno servizio tra agosto e settembre prossimi.
Un incontro con il presidente della Regione, Luca Ceriscioli che ha sottolineato come ”La presentazione delle risorse umane e delle figure apicali in particolare, in Sanità non è un aspetto banale. E’ invece molto importante, perché le persone sono la risorsa più preziosa. Purtroppo la politica parla solo di ospedali, quando invece la salute si compie in un cerchio molto più grande che parte dall’ambiente, dalla scuola, dai corretti stili di vita e trova una significativa parte nei servizi sul territorio. E poi c’è l’ospedale che serve la fase degli acuti.
È quindi un sistema molto ampio, ma ci si concentra sempre sulla parte ospedaliera, perché è quella fase più complessa, ed ha una preminenza di immagine assoluta. occorre, invece, costruire la consapevolezza che per la salute del cittadino il sistema è tutto collegato.
Per la sanità urbinate questi 4 anni sono stati molto importanti e molto positivi: sia per quanto riguarda, l’ ospedale che ha avuto innesti di personale ed una dirigenza che si è rinnovata, infrastrutture migliorate con lavori di grande qualità, sblocco di cantieri significativi e arricchimento in termini di tecnologie.
Scelte strategiche che hanno puntato su Urbino come centro di riferimento del territorio. La scelta della Regione è stata di avere il personale della sanità pubblica al massimo del valore del tetto di spesa. Le persone che vedete lavorare nella sanità pubblica sono il massimo di quelle che possiamo assumere, non abbiamo riserve. Quello che manca è spesso la parte specialistica, ma abbiamo saputo prontamente approfittare della possibilità riservata ai Pronto Soccorso di poter reclutare anche gli specializzandi dell’ultimo anno. Si è appena chiuso un bando che permetterà di assumere altro personale laddove non si trovi. E un altro passo avanti importante sarebbe poter avere la possibilità, laddove dove il sistema formativo universitario non è in grado di offrire specialisti, di avere percorsi formativi alternativi per chiudere le carenze.
Un percorso di crescita quindi quello della sanità urbinate sia sulle strutture ospedaliere, sia sulla tecnologia che sul personale. Una scelta strategica perché Urbino ha puntato a diventare punto di riferimento dell’intero territorio. E un’altra cosa molto importante, che non tutti fanno, è la valorizzazione della dirigenza del territorio, dei distretti di prevenzione perché la salute è fatta dall’apporto di tutti. Una visione quindi strategica e organica di grande qualità della sanità. Stiamo lavorando intensamente per completare il percorso sulle liste di attesa, un tema molto sentito dai cittadini e le cose stanno andando bene, siamo fiduciosi che, con i vari innesti di personale e le agende aggiuntive, il traguardo vicino. Abbiamo un sistema di monitoraggio che non ha nessuna altra regione per disporre dei dati in tempo reale. Lavoriamo quindi per fare in modo che il sistema offra fino all’ultimo posto per la prestazione.”
Romeo Magnoni, direttore dell’Area Vasta 1, ringraziando la Regione per le scelte in Sanità e per la condivisione di una giornata importante, ha affermato “l’importanza di puntare all’umanizzazione delle prestazioni, fondamentale per il paziente oltre alla competenza e professionalità e alla capacità di saper fare squadra di tutti gli operatori della sanità.”