Il Metauro
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Addio Zagor Mirko, mago folle delle parole

"Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia". (Erasmo da Rotterdam)… Buon viaggio caro Mirko.

PESARO – Anche se questo è un testo che non avrei mai voluto scrivere credo sia doveroso rendere omaggio al nostro “capoclasse”… in origine era Mirko, “Bertu” per noi compagni di classe della sezione B di Architettura e Arredamento dell’Istituto d’Arte Mengaroni di Pesaro, poi “ribattezzato” Zagor, metà del duo musicale I Camillas, assieme a Ruben.

Dal Mengaroni a Via Passeri, dove per diversi anni è stato “dispensatore” di note come titolare del negozio di dischi Plastic.

Mirko era uno che amava la musica e soprattutto amava follemente giocare con le parole. Parole che era capace di usare in un contesto nuovo oppure neologismi che avevano la forza di portarti in un mondo “altro”, surreale, divertente, ironico-demenziale.

Questo maledetto tempo sospeso delle ultime settimane ci ha fatto sperare che tutto potesse andare per il meglio. I messaggi di Luca “Merlo” di qualche seppur piccolo miglioramento, ci hanno fatto ben sperare: “Andrà tutto bene” ci dice il mantra quotidiano del “main stream” e così tutti ci eravamo illusi che cosi sarebbe andata a finire.

E invece oggi questo macigno ci lascia senza parole e smarriti.

Ma rimane, razionalmente, una certezza, l’unica che in questo momento ci può essere di conforto. Quella che come è tipico degli artisti, una parte di loro sopravvive perché lo spirito creativo non muore mai ed è più forte di un corpo corruttibile.

La sua musica e la sua creatività continueranno a vivere nei suoi dischi, nei suoi video, nel libro “La Rivolta dello zuccherificio” (edito da Il Saggiatore).

Per me e per gli altri del “Menga” resteranno i bei momenti di una fase memorabile della nostra vita.

“Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia”. (Erasmo da Rotterdam)… Buon viaggio caro Mirko. E qualunque cosa ci sia “oltre” sicuramente da oggi sarà un po’ più allegra e magicamente “folle”.

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