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A Urbino una partecipata assemblea contro la discarica di Riceci

La nota di Sinistra per Urbino sulla manifestazione in piazza della Repubblica. Il prossimo appuntamento è la marcia contro la discarica di Riceci per la strada tra Pallino e Montefabbri venerdì 14 luglio.

discarica riceci assemblea pubblicaURBINO – L’assemblea cittadina contro la discarica di Riceci di Sabato scorso 8 luglio è pienamente riuscita.

Circa 150/200 persone si sono riunite in Piazza della Repubblica hanno risposto all’appello del Collettivo giovanile Bagolarx e del Comitato No discarica Riceci, nonostante il mese di luglio, il caldo e il sabato pomeriggio, circostanze che di solito rendono la Piazza deserta.

L’assemblea è stata condotta con grande maestria dai due attivisti, Francesco Veterani per il Comitato che ha spiegato le motivazioni ambientali e vitali della mobilitazione dei residenti contro la discarica, e Michelangelo Bruno per il Collettivo giovanile che ha denunciato la mercificazione di tutto ciò che ci circonda, fino ad arrivare al rifiuto trattato come merce che diventa un’occasione per fare soldi e speculazione in spregio alla salute, alla vita, alla bellezza.

Tra gli interventi significativi, quello di Domenico Passeri, ex sindaco di Petriano, che ha ribadito la volontà dei residenti di non cedere alle pressioni e alle lusinghe, siano esse monetarie o politiche, e di difendere la casa e la terra per il bene proprio, dei figli e dei nipoti e di continuare nella lotta fino al ritiro del progetto.

Antonio Santini di Sinistra per Urbino, ha affermato che la vicenda di Riceci ci insegna che i beni di interesse pubblico, come la gestione dei rifiuti, il servizio idrico integrato, ma anche la sanità e l’istruzione, non possono essere lasciati in mano ai privati, i quali alla ricerca del massimo profitto, privilegiano la speculazione finanziaria a scapito dell’interesse e della salute pubblica.

E poiché si tratta di beni comuni bisogna rendere pubbliche queste aziende e la parte privata deve avere un ruolo non determinante ma marginale rispetto alla parte pubblica.

Il pubblico deve nominare le cariche dirigenziali, ed essere espressione delle comunità in cui l’azienda opera e a cui deve rispondere. Ha poi preso la parola l’assessora per Forza Italia nel Comune di Urbino, Elisabetta Foschi, che si è detta contraria alla discarica ma non ha chiarito nessuno dei misteri e delle domande che arrovellano la mente dei cittadini che pagano profumatamente le tariffe di acqua, rifiuti e metano ed esigono risposte chiare e persuasive da chi ricopre incarichi istituzionali.

LA LISTA DELLE DOMANDE CHE ATTENDONO UNA RISPOSTA

Come e da chi è stato scelto il sito di Riceci? Perché il delegato del sindaco Gambini nella cui Giunta di Destra è assessora Elisabetta Foschi non si è opposto immediatamente alla scelta di Riceci? Perchè nel Cda di Marche MultiServizi in cui è presente il Comune di Urbino è stato votato da tutti i membri quell’aumento di capitale finalizzato ad entrare nella costituenda società di Aurora e quindi a predisporre il sito industriale della discarica di Riceci? Perché il sindaco, la Giunta e la maggioranza in Consiglio Comunale ci hanno messo tanto tempo prima di esprimere il proprio No a Riceci? E’ del tutto normale che l’Amministratore Delegato di Marche MultiServizi, Tiviroli diventi anche a.d. di Aurora, la società che dovrà gestire la discarica di Riceci, in cui Marche MultiServizi sarà socio di minoranza rispetto alla componente privata? C’è un rapporto tra il voto per l’aumento consistente del compenso all’amministratore delegato Tiviroli e a tutto il Cda (aumento poi rientrato per lo sdegno suscitato nell’opinione pubblica, ma difeso dal Sindaco Gambini), proprio mentre si chiedeva l’aumento di capitale per entrare in Aurora e creare Riceci?

Chi sono i politici che hanno garantito recandosi a casa dell’imprenditore romagnolo Rossini che la discarica si sarebbe prodotta in ogni caso? La Regione ha varato il Piano Rifiuti e Riceci rientra in questo Piano? Quale ruolo ha svolto e quali contatti ha ricevuto il sindaco di Petriano? Chi ha sbagliato è giusto che paghi in proprio senza venire a prendere i soldi dalle tasche dei cittadini.

Queste le domande a cui i cittadini chiedono risposte convincenti e appropriate. Ma non le hanno ricevute sabato pomeriggio e chissà quando e se le riceveranno.

In democrazia i partiti che occupano le istituzioni non sono tenuti a rispondere ai cittadini in nome di quella trasparenza tanto reclamizzata e tanto disattesa?

Se non ci fosse stata la mobilitazione di cittadini e giovani, la discarica a Riceci sarebbe stata già un fatto compiuto, e alla faccia della salute, dell’ambiente, del paesaggio e della bellezza delle colline urbinati, i partiti che governano la nostra città, la provincia e la Regione se ne sarebbero presi il vanto e forse anche qualcos’altro.

La protesta dei cittadini ha costretto i vari enti e la Giunta di Urbino a fare marcia indietro. Ma ciò dimostra quanta distanza separa le loro menti, i loro disegni e i loro interessi dai bisogni e dalle esigenze dei cittadini, costretti a lottare palmo a palmo per esigere quei diritti che le istituzioni sono invece delegate a difendere.

Viene il sospetto che i partiti di destra stiano cercando di inserirsi e di abbracciare da ultimi la protesta per fare dimenticare e sviare l’attenzione dalle proprie responsabilità e per cogliere l’occasione di scalare Marche Multiservizi scalzando il PD (un partito che, da parte sua, ha più di qualche aspetto da chiarire e da farsi perdonare in tutta la gestione provinciale dei rifiuti).

La lotta non è finita ma continua. Il prossimo appuntamento è la marcia contro la discarica di Riceci per la strada tra Pallino e Montefabbri venerdì 14 luglio.

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