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A Isola di Fano San Rocch festeggia cinquant’anni

Esistono luoghi, momenti, circostanze che trascendono la dimensione del tempo, e che puntualmente si rinnovano senza mai perdere la loro essenza.

SanRocch_2022ISOLA DI FANO – Esistono luoghi, momenti, circostanze che trascendono la dimensione del tempo, e che puntualmente si rinnovano senza mai perdere la loro essenza.

E’ quanto accade ormai da cinquant’anni, ogni 16 agosto, a Isola di Fano, ridente borgo della Valle del Tarugo che fa delle proprie tradizioni e della propria identità la ragione principale ed il collante del vivere comunitario.

Appena pochi giorni fa, si è tenuta infatti la 50a edizione de “San Rocch a l’Isla”, che dopo due anni in versione ridotta per via dell’emergenza sanitaria, è tornata a svolgersi nella classica e suggestiva cornice del centro storico del paese.

Con l’immagine della statua del Santo, montata eccezionalmente per l’occasione sulla Torre dell’Orologio, a dominare la piazza e i vicoli del castello, centinaia di visitatori, amici e simpatizzanti hanno potuto godere delle tante prelibatezze divenute ormai per San Rocch un marchio di fabbrica: l’immancabile bruschetta, le tagliatelle al ragù “alla Tèto”, gli eccezionali fagioli con le cotiche “dla Barbara”.

Alle 21.30, il momento più atteso: il tradizionale spettacolo dialettale culminato nelle temutissime “frustèt”. Tanti i momenti emozionanti e i picchi di ilarità che hanno contraddistinto la serata: dal saluto agli amici che non ci sono più, al testo di Massimo Bucchi interpretato dalla isolana Giulia Bellucci, dalle innumerevoli imitazioni dei personaggi locali, alle attesissime canzoni parodiate in dialetto. Una su tutte, il tormentone “Va’ a stè a Montvecchi”, cantato sulle note di “I love you baby” di Jovanotti.

Un viaggio entusiasmante, una folle maratona che ha ripercorso mezzo secolo di storia, costume e tradizioni.

Come da scaletta, al termine dello spettacolo sono state aperte le danze nella storica cantina “malà al Mòr”, che i ragazzi dell’associazione hanno meravigliosamente allestito ispirandosi al tema “San Rocch Spaziale”.

A loro, ai ragazzi dello spettacolo, ai volontari e agli attivisti, ai membri del direttivo e al Presidente dell’Associazione ACIF organizzatrice, non può che andare il plauso ed il più grande ringraziamento da parte di tutti gli isolani.

Perché… “passa l’temp, morn i disgustos, morn i geniei, ma la festa d’San Rocch enn’ha da murì mei!”

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