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Il vicesindaco di Urbino aderisce ad Azione, Gambini: “Rotto il patto di lealtà!”

Il sindaco di Urbino Gambini interviene sulla scelta del vicesindaco Massimo Guidi di aderire ad Azione, il partito di Calenda.

maurizio gambini sindaco urbinoURBINO – «Sono addolorato per la situazione che si è creata con l’adesione pubblica del vicesindaco Massimo Guidi ad Azione.

La sua presa di posizione ufficiale mi ha costretto a fare una valutazione seria sugli equilibri politici che sostengono il governo della nostra città e a individuare la strada più giusta per non mettere a rischio l’Amministrazione Comunale: questa strada vede necessariamente l’uscita di Guidi dalla squadra di giunta.

Come Sindaco non transigo sulla lealtà politica e amministrativa verso tutte le forze di maggioranza che ci sostengono e la esigo da parte di tutti i componenti della mia giunta.

Nel 2019 abbiamo vinto le elezioni comunali con una coalizione di liste civiche e di liste politiche di centrodestra: questo è un fatto.

Aderendo ufficialmente ad Azione, purtroppo, Guidi ha rotto questo patto di lealtà, perché ha deciso di sostenere pubblicamente una forza politica che si pone in opposizione a quelle che ci hanno appoggiato alle elezioni e che sono sempre parte della nostra maggioranza.

La sua scelta sarebbe stata legittima se fosse stata fatta a livello personale, anche perché Guidi è un esponente della lista civica “Liberi per Cambiare” che è una lista trasversale e abbraccia varie anime politiche.

Il suo errore è stato pensare di poterlo fare ricoprendo il ruolo di vicesindaco e assessore: chi ha tale incarico amministrativo ha il dovere di rappresentare tutte le forze che appoggiano l’amministrazione, se aderisce a un partito politico che fa parte di un altro schieramento viene meno al rapporto di fiducia istituzionale con il Sindaco che lo ha nominato e con le componenti politiche che lo sostengono al governo della città.

Sul piano umano l’uscita di Guidi dalla giunta mi addolora, ma d’altra parte il mio primo dovere come Sindaco è garantire la serenità del lavoro dell’Amministrazione.

Chiarisco che questa vicenda non compromette il rapporto con la lista “Liberi per Cambiare”, di cui Guidi è cofondatore e uno stimato componente e spero, come mi ha detto, che rimanga a lavorare all’interno del gruppo».

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