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Pesaro Danza 2022, il calendario degli spettacoli

Al Teatro Sprimentale di Pesaro torna l'appuntamento con la danza. L'elenco completo degli spettacoli.

Boys dont cry Frédérique CALLOCH (10)PESARO – Il Teatro Sperimentale di Pesaro rinnova l’appuntamento con la danza per la stagione 2022 su iniziativa del Comune di Pesaro con l’AMAT e con il contributo di Regione Marche e MiC. Il cartellone di compone di quattro appuntamenti da febbraio ad aprile a completamento della prima parte di stagione del 2021 che ha presentato tre spettacoli.

Partendo da una riflessione sull’attuale evento pandemico, il coreografo Fabrizio Favale con la compagnia Le supplici approfondisce l’11 febbraio in Alce una tematica che da lungo tempo indaga ed è fonte di invenzione di diversi lavori: la presenza animale e il nostro rapporto con essa.

Stranamente più prossima a noi, via via che allentiamo la nostra presa sul mondo, la presenza animale si rivela delicata, sottile, evanescente, eppure così densa, di suoni, di nuovi sensi dello spazio e del tempo, di nuovi linguaggi, di nuove relazioni fra tutte le creature. Nove danzatori disegnano un paesaggio innaturale, artefatto, ultraterreno e lo abitano come sue creature. Una danza corale, a tratti ritmata e tribale, a tratti rarefatta ed evanescente.

La Giovane Compagnia Kataklò si immerge nella lirica di Gioachino Rossini trasportando il pubblico il 24 febbraio con Rossini Grand Hotel all’interno di un albergo festoso e visionario. Lo spettacolo – presentato anche il 23 febbraio con una anteprima giovani – gioca con la molteplicità di storie e caratteri creati dal genio artistico di Rossini: nelle sale di un Grand Hotel, in una sera di festa, personaggi provenienti da mondi diversi si incontrano per dare vita a situazioni e atmosfere variegate.

Spaziando dall’opera buffa all’opera seria, senza tralasciare il periodo semiserio del compositore, i danzatori si cimentano con le diverse possibilità espressive offerte dal mondo rossiniano, dalla comicità alla tensione più emotiva, mostrando una poliedricità di spessore, da sempre cifra stilistica del lavoro di Kataklò.

Rossini Grand Hotel vuole essere uno spettacolo fresco che attraverso un linguaggio semplice e accattivante, in pieno stile Kataklò, avvicini alla cultura anche il pubblico più tenero. Uno spettacolo di giovani per giovani”. Queste le parole di Giulia Staccioli, direttrice artistica della storica compagnia, dell’Accademia di formazione e del nuovo young ensemble GCK.

Il 18 marzo la scena è per il Nuovo Balletto di Toscana con Bayadère. Il Regno delle Ombre di Ludwig Minkus e Michele Di Stefano, coreografia di Michele Di Stefano, musica di Ludwig Minkus e musiche originali di Lorenzo Bianchi Hoesch. “Bayadère – afferma Michele Di Stefano – è un balletto intriso di esotismo, sia nella trama melodrammatica sia nell’estetica dell’insieme.

Nella tradizione la sua scena più celebre, il Regno delle Ombre, si presenta al limite tra il reale e l’aldilà, dove le ombre che appaiono sono come congelate nella loro tragica condizione e i movimenti che compiono sono rituali. Pensato per un ensemble di talenti giovanissimi, questo nuovo Regno delle Ombre così misteriosamente carico di suggestioni, appartiene ai tempi eccezionali che stiamo vivendo, perché fa riferimento a qualcosa di perduto e a qualcosa di possibile allo stesso tempo, qualcosa che riguarda la presenza dei corpi e l’intreccio delle loro traiettorie, in uno spazio che non è più soltanto un al di là ma è un presente che desidera essere reinventato con delicatezza e passione”.

L’energia impetuosa di Compagnie Hervé Koubi conclude la stagione il 25 aprile con Boys don’t cry. Sette ballerini potenti ma aggraziati, tutti provenienti da diversi paesi, abbracciano la gioia trascendente della danza, portando in scena una coreografia affascinante, complessa e vivace. Costruito sulla base di un lavoro della scrittrice francese Chantal Thomas attorno a un’improbabile partita di calcio – terreno di “gioco” e di “danza” – Boys don’t cry di Hervé Koubi è una riflessione sulla costruzione dell’identità in una società “chiusa”, attraverso una danza spettacolare ed entusiasmante, tra hip-hop e fluidità contemporanea.

Cosa significa voler diventare ballerino quando sei un ragazzo, specialmente quando provieni da Paesi dove la differenza di genere pesa ancora tanto sui destini individuali? Boys don’t cry è uno sguardo sul diventare adulti in una società dove la via predestinata non è quasi mai quella desiderata, è un’ode alla famiglia, è una dichiarazione del cuore. In senso più ampio lo spettacolo è anche un messaggio: la libertà di essere se stessi al di là di ogni condizionamento.

La stagione di danza continua a essere “accompagnata” da Oltre la scena, ciclo di brevi incontri online (Zoom) curati da Silvia Poletti, giornalista, critico e studiosa, pensati per introdurre il pubblico agli spettacoli.

Da giovedì 20 gennaio prelazione per abbonati alla stagione 2021 (anche semplicemente inviando una email), dal 27 gennaio nuovi abbonamenti (in biglietteria e online sul sito vivaticket.com). Per maggiori informazioni biglietteria del Teatro Sperimentale 0721 387548.

GLI SPETTACOLI

alice11 FEBBRAIO
ALICE

un lavoro di Fabrizio Favale
Partendo da una riflessione sull’attuale evento pandemico, il gruppo approfondisce una tematica che da lungo tempo indaga ed è fonte di invenzione di diversi lavori: la presenza animale e il nostro rapporto con essa. Stranamente più prossima a noi, via via che allentiamo la nostra presa sul mondo, la presenza animale si rivela delicata, sottile, evanescente, eppure così densa, di suoni, di nuovi sensi dello spazio e del tempo, di nuovi linguaggi, di nuove relazioni fra tutte le creature. La presenza animale da sempre accende la fantasia umana e sembra misteriosamente in relazione con il sogno. Non di meno questa coreografia inventa movimenti come fossero di esseri d’altri mondi, come di animali immaginari, o come strane popolazioni ormai estinte o mai esistite. Nove danzatori disegnano un paesaggio innaturale, artefatto, ultraterreno e lo abitano come sue creature. Una danza corale, a tratti ritmata e tribale, a tratti rarefatta ed evanescente. Spesso i danzatori lavorano strettamente radunati in una complessità coreografica fatta di intrecci che talvolta fondono visivamente i corpi, come fosse uno solo, multiforme, indescrivibile, alieno.

ph1 ROSSINI GRAND HOTEL-124 FEBBRAIO
ROSSINI GRAND HOTEL
coreografie Giulia Staccioli e Vito Cassano

La Giovane Compagnia Kataklò si immerge nella lirica di Gioachino Rossini trasportando il pubblico all’interno di un albergo festoso e visionario: il Rossini Grand Hotel. Lo spettacolo gioca con la molteplicità di storie e caratteri creati dal genio artistico di Rossini: nelle sale di un Grand Hotel, in una sera di festa, personaggi provenienti da mondi diversi si incontrano per dare vita a situazioni e atmosfere variegate. Spaziando dall’opera buffa all’opera seria, senza tralasciare il periodo semiserio del compositore, i danzatori si cimentano con le diverse possibilità espressive offerte dal mondo rossiniano, dalla comicità alla tensione più emotiva, mostrando una poliedricità di spessore, da sempre cifra stilistica del lavoro di Kataklò.

«Rossini Grand Hotel vuole essere uno spettacolo fresco che attraverso un linguaggio semplice e accattivante, in pieno stile Kataklò, avvicini alla cultura anche il pubblico più tenero. Uno spettacolo di giovani per giovani.» Queste le parole di Giulia Staccioli, direttrice artistica della storica compagnia, dell’Accademia di formazione e del nuovo young ensemble GCK.

Giovane Compagnia Kataklò è un progetto nato nel 2019 per accogliere ed accompagnare parte dei diplomati di Accademia Kataklò Giulia Staccioli nel percorso di avviamento alla professione teatrale. È un gruppo dinamico che si rinnova e si trasforma portando avanti produzioni differenti sempre patrocinate da Accademia Kataklò e dalla compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre.

BAYADERE foto di Alice Mattiolo (1)18 MARZO
BAYADERE, IL REGNO DELLE OMBRE

di Ludwig Minkus e Michele Di Stefano

Bayadère è un balletto intriso di esotismo idealizzato, sia nella trama melodrammatica sia nell’estetica dell’insieme. Nella tradizione la sua scena più celebre, il Regno delle Ombre, si presenta borderline al limite tra il reale e l’aldilà, dove le ombre che appaiono sono come congelate nella loro tragica condizione e i movimenti che compiono sono rituali; l’atto esprime una visione che esula dal contesto e che apre a un passaggio di puro movimento, astratto e lucido nella sua semplicità formale. Il mio interesse è rivolto proprio al potenziale compositivo che questa scena contiene, non per replicarla ma per scatenare tutta la sua forza dinamica e anche per restituire all’allucinazione di Solor la sua vera natura psichedelica. Pensato per un ensemble di talenti giovanissimi, questo nuovo Regno delle Ombre così misteriosamente carico di suggestioni, appartiene ai tempi eccezionali che stiamo vivendo, perché fa riferimento a qualcosa di perduto e a qualcosa di possibile allo stesso tempo, qualcosa che riguarda la presenza dei corpi e l’intreccio delle loro traiettorie, in uno spazio che non è più soltanto un al di là ma è un presente che desidera essere reinventato con delicatezza e passione.

Boys dont cry Frédérique CALLOCH (15)25 APRILE
BOYS DON’T CRY

coreografia Hervé Koubi, Fayçal Hamlat

Costruito sulla base di un lavoro della scrittrice francese Chantal Thomas attorno a un’improbabile partita di calcio – terreno di “gioco” e di “danza” – Boys don’t cry, creazione 2018 di Hervé Koubi per sette dei suoi quattordici danzatori, è una riflessione sulla costruzione dell’identità in una società “chiusa”, attraverso momenti di testo parlato combinati allo stile caratteristico della compagnia, tra hip-hop e fluidità contemporanea.

Cosa significa scegliere di diventare ballerino quando sei un ragazzo, specialmente quando provieni da Paesi dove la differenza di genere pesa ancora tanto sui destini individuali. Il lavoro gioca sul cliché del giovane uomo che preferisce la danza agli sport tipicamente “maschili” e sulla tensione che questa scelta può causare con la famiglia e con la società.

Solo abbracciando la gioia trascendente della danza, questo gruppo di giovani uomini riuscirà ad affrancarsi dalla mascolinità tossica a cui la cultura dominante della società di appartenenza li vorrebbe destinati.

La storia della compagnia è legata alla biografia del suo fondatore e coreografo, Hervé Koubi. Di origine algerina, dottore in farmacia e biologo, ballerino e coreografo presso la Facoltà di Aix Marsiglia.

Formatosi all’International Dance Centre Rosella Hightower di Cannes, poi all’Opera di Marsiglia, nel 1999 entra a far parte del Centre Chorégraphique National de Nantes. Nel 2000 Hervé Koubi crea il suo primo lavoro, Le Golem.

Nel 2009 collabora con la Compagnie Beliga Kopé della Costa d’Avorio alla creazione del lavoro Un rendez-vous en Afrique. Quel progetto africano segna un punto di svolta per Hervé Koubi. A partire dal 2010 comincia infatti a lavorare con un gruppo di dodici ballerini algerini e burkinabé che rappresentano l’embrione della futura Cie Hervé Koubi.

OLTRE LA SCENA

Un ciclo di brevi incontri online pensati per far conoscere meglio gli spettacoli di danza. Oltre la Scena Danza propone, nei giorni precedenti gli spettacoli e sulla piattaforma digitale Zoom, alcune pillole di approfondimento con Silvia Poletti, giornalista, critico e studiosa di danza che con grande competenza introdurrà le opere in cartellone attraverso piccole presentazioni, dialoghi con coreografi, danzatori ed esperti del settore per far assaggiare al pubblico quello che lo attende a teatro. Per partecipare agli incontri online si può inviare una email a c.tringali@amatmarche.net entro le ore 12 del giorno dell’incontro, seguirà link di accesso a Zoom.

GIOVEDÌ 10 FEBBRAIO ORE 18.30
ALICE

MERCOLEDÌ 16 MARZO ORE 18.30
BAYADÈRE – IL REGNO DELLE OMBRE

GIOVEDÌ 21 APRILE ORE 18.30
BOYS DON’T CRY

INFORMAZIONI
Teatro Sperimentale 0721 387548
www.teatridipesaro.it
AMAT 071 2072439
www.amatmarche.net

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