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Vittorio Lapolla lascia la Prefettura di Pesaro e Urbino

Le parole di commiato. Assumerà un nuovo incarico al Ministero dell'Interno.

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Il Prefetto Lapolla assieme al presidente della Provincia Paolini

PESARO – Il prefetto Vittorio Lapolla ha terminato ieri il suo mandato in provincia di Pesaro e Urbino per assumere un incarico al Ministero dell’Interno. Le sue parole di saluto

“Carissimi,

nel lasciare l’incarico di Prefetto di Pesaro e Urbino, che ho avuto l’onore di ricoprire dall’aprile del 2019 ad oggi, per assumere a partire dal prossimo 26 maggio un nuovo incarico presso il Ministero dell’Interno, desidero rivolgere  un cordiale saluto ed i miei più sentiti ringraziamenti alle Autorità civili, militari e religiose, ai Sindaci, ai Parlamentari, agli Amministratori regionali, provinciali e comunali, alla Magistratura, ai rappresentanti delle forze economiche imprenditoriali e produttive, alle Organizzazioni sindacali, agli Ordini professionali, agli Organi di informazione, al mondo dell’Associazionismo e del Volontariato, ai cittadini tutti di questa comunità.

L’accoglienza che il territorio mi ha riservato è stata sin da subito calorosa e beneaugurante, in perfetta sintonia con la laboriosità e lo spirito di coesione che connota la popolazione di questa provincia e che nel corso del mio mandato ho potuto apprezzare, nelle diverse e spesso complesse circostanze che hanno caratterizzato la vita della comunità locale durante questi mesi trascorsi insieme.

E’ indubbio che il compito di un rappresentante del Governo sul territorio imponga di prestare il massimo impegno, una costante dedizione all’ascolto e al dialogo e di assicurare una adeguata capacità di risposta alle sempre più variegate esigenze reclamate da un tessuto sociale in continua evoluzione, come quello che contraddistingue i  tempi di oggi; tuttavia mi preme evidenziare come la profonda adesione ai principi democratici, che caratterizza e muove l’azione di tutte le istituzioni e della comunità di questo territorio, mi abbia fortemente agevolato nell’adempiere i doveri connessi al mio ufficio.

E’ proprio in virtù di questo prezioso senso di coesione interistituzionale che mi è stato possibile avviare e proseguire con notevole soddisfazione iniziative finalizzare a dare una risposta immediata e fattiva delle istanze più pressanti e percepite come maggiormente urgenti dalla comunità, in primis quelle del non comune spirito di squadra che ho trovato al mio arrivo tra le Forze di Polizia territoriali, e che nel corso di questi due anni si è ulteriormente consolidato.

Eccellenti sono stati, nella medesima prospettiva, i risultati conseguiti in merito all’andamento della delittuosità, a dimostrazione che ogni opportuna strategia di prevenzione e contrasto al crimine necessita della più ampia condivisione tra gli attori politici, istituzionali e sociali chiamati ad interagire con la comunità di riferimento.

Identiche considerazioni voglio  esprimere sul tema della difesa del territorio, della protezione civile e del soccorso pubblico nell’ambito del quale, anche attraverso il prezioso e sempre professionale supporto del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, è stato possibile raggiungere obiettivi di assoluta rilevanza tra cui mi preme ricordare, oltre a quelli strettamente operativi, l’adozione del primo piano di protezione civile provinciale – nell’ambito dell’intera Regione Marche – in conformità alle previsioni del nuovo codice della protezione civile.

Il tempo del mio incarico in questa provincia, seppur fortemente distante per caratteristiche e problematiche da quello che ebbe a contraddistinguere l’emergenza migratoria di alcuni anni fa, ha comunque fatto emergere rilevanti questioni connesse al tema dell’integrazione e della tutela dei diritti civili e sociali. Anche su questo fronte, lo spirito di solidarietà e la maturità civile del territorio di Pesaro e Urbino hanno dato prova di massima e puntuale capacità di risposta.

Voglio dedicare un ringraziamento particolare a tutti i Sindaci della provincia, devoti al proprio ruolo di “sentinelle” del territorio e costantemente in prima linea per dare pronta ed efficace risposta, nel quadro della più ampia ed armoniosa collaborazione interistituzionale, alle problematiche manifestate dai propri cittadini. Insieme abbiamo intrapreso sinergiche modalità di cooperazione e dialogo, attraverso confronti diretti e periodici, caratterizzati da una agilità resa necessaria dalla situazione emergenziale, e che mi hanno permesso di svolgere con particolare speditezza ed efficacia il mandato affidatomi.

Non posso non sottolineare in questa sede lo straordinario impegno – esercitato con spirito di sacrificio e  costante dedizione – del mondo della scuola e di quello dell’Università nel coniugare, tra molteplici difficoltà,  la continuità dell’attività didattica con le esigenze di tutela di insegnanti, operatori scolastici e studenti.

Desidero, rivolgere inoltre un saluto alle Organizzazioni e alle Associazioni rappresentative degli Imprenditori e dei Lavoratori, memore del percorso compiuto insieme nella ricerca di punti di incontro e mediazione finalizzati alla migliore tutela della persona e del lavoratore; parimenti esprimo i miei ringraziamenti ed i miei saluti agli Ordini professionali ed a tutte le organizzazioni e Associazioni rappresentative della società civile, delle categorie produttive e del mondo della cultura.

Oltre al contesto istituzionale e sociale straordinariamente favorevole, è stato per me essenziale poter contare su una squadra di collaboratori altamente qualificata e professionale, dotata di spirito di sacrificio e sempre pronta a condividere impegno, sforzi e fatica per il raggiungimento degli obiettivi prefissati: rivolgo pertanto un saluto affettuoso al Vice Prefetto Vicario, al Capo di Gabinetto, ai Dirigenti, ai funzionari e a tutto il personale della Prefettura di Pesaro e Urbino, ringraziandolo per il sostegno, la fiducia e la vicinanza che mi hanno sempre accordato.

I ricordi che rimarranno indelebili saranno però indiscutibilmente legati ai mesi dell’ultimo anno del mio incarico, l’annus  horribilis della pandemia, dell’emergenza globale, sanitaria, sociale ed economica; l’anno dell’imprevisto e dell’imprevedibile, quello in cui, senza nemmeno prenderne atto, ci si è trovati a fare la conta delle perdite umane, soprattutto tra le categorie più fragili e vulnerabili, e nel contempo chiamati a garantire comunque il funzionamento delle istituzioni, la regolare tenuta del sistema, l’immediato sostegno contro le paure ed il senso di smarrimento che hanno improvvisamente colpito la cittadinanza.

La provincia di Pesaro e Urbino e tutte le istituzioni in essa operanti hanno saputo dare prova, anche in questo drammatico frangente, di una non comune capacità di risposta e di resilienza all’emergenza, confermando quello spirito di unità civile e di affezione ai valori di coesione sociale e rispetto dell’individuo e della collettività che ne hanno sempre caratterizzato l’operato.

Mi preme, a questo proposito, esprimere il mio più sincero ringraziamento alle donne ed agli uomini delle Forze di Polizia, del Corpo dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate e delle Polizie Locali di tutto il territorio ed ai Volontari, il cui instancabile impegno al servizio del cittadino e delle istituzioni ha costituito un tassello essenziale ai fini della gestione dell’emergenza che ha travolto il Paese a partire dal marzo scorso: ciò anche e soprattutto grazie all’uso di un tanto raro quanto indispensabile equilibrio nello svolgimento delle funzioni che, in uno con l’empatia e la vicinanza alla comunità, ci ha permesso di garantire la tenuta del sistema e di assicurare, pur nel vortice delle contingenze collegate alla pandemia, le migliori condizioni per la pacifica convivenza e la tutela dell’individuo e della collettività.

Rivolgo infine il mio pensiero conclusivo, il più intenso e il più commosso, alle Autorità sanitarie ed a tutti gli operatori del settore, che con abnegazione e spirito di servizio hanno orientato la propria azione, talvolta a costo dell’estremo sacrificio, alla cura del prossimo ed alla tutela della salute collettiva, così consentendo di costruire, a fianco di tutte le istituzioni competenti, la strategia che consentirà di chiudere questo doloroso capitolo della storia del nostro Paese e del mondo intero.

Con la giornata di oggi (ieri 24 maggio, nrd) termino una tappa essenziale del mio percorso professionale, ma ancor prima umano, consapevole di essermi potuto arricchire di esperienze e ricordi indelebili, e con la sommessa speranza di aver potuto contribuire, attraverso la passione civile che anima il mio lavoro e che auspico di aver trasmesso a coloro che mi hanno accompagnato in questi mesi, alla crescita di un territorio e di una comunità dai valori autentici e preziosi, a cui oggi esprimo ogni augurio di prosperità e benessere”.

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