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Positivi al Covid? Cosa fare? Le indicazioni dell’Area Vasta

Una serie di indcazioni chiare su cos'è il percorso malati, chi sono i contatti stretti, cos'è la quarantena

coronavirusFANO – L’Area Vasta 1 informa sui comportamenti da seguire per sospetto contagio Covid 19 e sulle modalità di attivazione dei relativi percorsi diagnostici e, successivamente, di guarigione.

COSA FARE SE HO I SINTOMI DEL COVID

In caso di sintomi sospetti per Covid-19 (febbre, perdita del gusto e dell’olfatto, tosse, mal di gola, rinite, difficoltà respiratoria) il cittadino rimane a casa e telefona al proprio medico di Medicina Generale (o il Pediatra in casi di  bambini o il Medico di Guardia Medica in caso di non residenti) senza recarsi in ambulatorio, né al Pronto Soccorso. Il medico invita il paziente a restare a casa e attiva immediatamente il “percorso malati” per l’esecuzione del primo
tampone diagnostico.

IL PERCORSO MALATI

L’Unità Speciale di Continuità Assistenziale (USCA), attivata dal medico curante, contatta il cittadino e, in presenza di sintomi lievi, comunica data, orario e luogo dove effettuare il tampone diagnostico, in uno dei tre “drive-in” allestiti (Fano, Pesaro, Urbino). In presenza di sintomi “importanti” (febbre alta, difficoltà respiratorie ecc.) sarà la stessa Unità Speciale di Continuità
Assistenziale (USCA) ad effettuare a domicilio il tampone.

Al momento del tampone viene consegnato all’utente un foglio informativo in cui è indicato il link al quale accedere per visualizzare il proprio referto. La consultazione del link permette di conoscere in tempo reale il risultato del proprio tampone.

Il cittadino fin quando non conosce il risultato del tampone deve in ogni caso rimanere a casa. I tempi per l’esecuzione di questo primo tampone diagnostico sono di 1/3 giorni a seconda della gravità dei sintomi comunicati dal Medico Curante e del numero di richieste che l’USCA dovrà gestire.

In caso di tampone negativo, il cittadino può riprendere da subito la sua normale attività.

In caso di tampone positivo il paziente ha l’obbligo di isolarsi immediatamente dai familiari conviventi e attendere la chiamata del Dipartimento di Prevenzione.

Tutti i familiari a loro volta dovranno, da subito, osservare un periodo di quarantena, la cui durata sarà stabilita dal Dipartimento di Prevenzione.

Il Dipartimento di Prevenzione contatta la persona positiva per effettuare l’indagine epidemiologica e conoscere tutti i contatti stretti avuti dal paziente nelle 48 ore precedenti l’inizio dei sintomi.

Nel caso di persone asintomatiche che risultassero positive, l’indagine epidemiologica valuta i contatti stretti avuti nelle 48 ore precedenti la data di effettuazione del tampone.

Conclusasi l’indagine epidemiologica, il Dipartimento di Prevenzione procederà a contattare telefonicamente le persone che, oltre ai familiari, hanno avuto contatti stretti con il soggetto positivo per comunicare che dovranno restare obbligatoriamente in quarantena (contatti lavorativi, contatti sociali o altri contatti stretti).

PERCORSO GUARITI

Il soggetto positivo è considerato guarito a seguito di un tampone negativo effettuato dopo almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (o dal primo tampone positivo se asintomatico), di cui gli ultimi tre giorni senza sintomi.

Nel periodo di isolamento è il Medico di Medicina Generale il riferimento per il paziente. Egli ha il compito di monitorare il paziente e contattare il Dipartimento di Prevenzione per il secondo tampone.

I positivi che non dovessero riuscire a negativizzarsi, potranno comunque interrompere l’isolamento e tornare alla vita di comunità dopo almeno 21 giorni dalla data di inizio dei sintomi (o dalla data del primo tampone positivo in caso di soggetti asintomatici) a condizione che non presentino più sintomi da almeno una settimana, non presentino stati di immunodepressione, non siano soggetti trapiantati o sottoposti a terapie con farmaci cortisonici (nella valutazione dei sintomi non vengono considerati i disturbi dell’olfatto e del gusto).

L’interruzione dell’isolamento al ricorrere delle condizioni sopra indicate è comunque subordinato all’apposito certificato di riammissione che viene rilasciato dal Dipartimento di Prevenzione.

CONTATTI STRETTI

Sono sottoposte alla misura della quarantena, cioè alla limitazione dei movimenti con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi di Covid-19, le seguenti persone:
– coloro che sono venuti a contatto stretto con un soggetto sintomatico, successivamente risultato positivo al tampone, nelle 48 ore antecedenti l’insorgenza dei sintomi;
– coloro che sono venuti a contatto stretto con un soggetto positivo asintomatico nelle 48 ore antecedenti la data di effettuazione del tampone;
– coloro che sono venuti a contatto con un soggetto positivo nei 14 giorni successivi alla data di insorgenza dei sintomi o a quella di effettuazione del tampone.

LA QUARANTENA

La quarantena, disposta dal Dipartimento di Prevenzione, può essere di due tipologie:
1. quarantena di 10 giorni con tampone al 10° giorno che deve risultare negativo;
2. quarantena di 14 giorni (durata massima del periodo di incubazione di Coivd-19) senza esecuzione di tampone finale.

Se durante il periodo di quarantena dovessero comparire sintomi sospetti di Covid-19, comunicati dal soggetto al proprio Medico o accertati dal personale del Dipartimento di Prevenzione che effettua la sorveglianza sanitaria attiva telefonica, verrà disposto subito un tampone diagnostico da effettuarsi a domicilio a cura dell’USCA o presso uni dei tre drive-in dell’Area Vasta.

Il Dipartimento di Prevenzione accetta tamponi da laboratori autorizzati dell’Area Vasta 1 o delle altre Aree Vaste dell’ASUR.

Per informazione Covid-19 telefoni: 0721 868924 – 349 2742113 dal lunedì al venerdì ore 8,30 – 13,00

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