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“A Fossombrone in quattro anni si è vista solo ignavia”

La critica del gruppo civico “Il Pensatoio” all’amministrazione comunale per la mancanza di progettualità. Sul tavolo le questioni RSA e scuole.

lara esposti
Lara Esposti portavoce del gruppo civico “Il Pensatoio”

FOSSOMBRONE – “Nel periodo precedente le elezioni comunali, molte amministrazioni stanno inaugurando opere pubbliche, e questo, a dispetto di chi pensa che sia favoritismo in chiave elettorale, dovrebbe essere visto come il risultato di una progettazione politica, essenza dell’amministrare.

Purtroppo – afferma Lara Esposti, portavoce del gruppo civico “Il Pensatoio” – Fossombrone manca di questo: in 4 anni non si è prodotta un’idea prospettica della città, un progetto globale di un rinnovamento in chiave moderna.

Si è visto solo ignavia, come una nave sbattuta dal vento un po’ di qua e un po’di là, senza volontà di prendere una decisione che desse un’impronta alla città.

E ora a 10 mesi dalle elezioni il nostro Comune raccoglie i risultati di questo errato atteggiamento, in merito a due questioni entrambe di carattere sociale.

In primis, la cooperativa che gestisce la RSA chiede danni al Comune per l’inadeguatezza dell’immobile e per ulteriori spese sostenute in periodo Covid: senza addentrarci sul discorso dell’affidamento della concessione, ci chiediamo però come sia possibile che a febbraio 2019 un tecnico comunale abbia accertato tale inadeguatezza in una sua relazione e a ciò non sia seguito nessun intervento di sistemazione da parte dell’Amministrazione, sebbene i solleciti siano stati diversi?

Ecco l’ignavia, l’immobilismo, che a nulla portano se non a rivalse economiche che si sarebbero potute evitare.

La seconda questione riguarda la scuola: a due mesi dalla ripresa dell’anno scolastico, una struttura di una frazione viene considerata inadeguata ai nuovi standard post-covid e la prima cosa che si pensa è trasferire i bambini alla sede centrale, senza considerare l’importanza che queste piccole strutture hanno per le frazioni e anche per i bambini.

Ma perché non si è pensato anticipatamente di trovare soluzioni adeguate, come hanno già fatto molte scuole, stando a ciò che ha dichiarato il Ministro Azzolina giovedì scorso su La7?

A riguardo  – continua la nota – riteniamo che andrebbero valutate le proposte presentate dalla minoranza consiliare, almeno come punto di partenza, di certo non sarebbero da scartare solo per posizioni ideologiche o perché frutto di idee altrui.

La pandemia dovrebbe averci fatto comprendere che la distribuzione sul territorio dei servizi sociali è utile a rendere questi diritti più fruibili da popolazioni residenti in aree vaste come le nostre e ad offrire tipologie di servizi più adeguate al cittadino, adulto o bambino.

Insomma una scuola, una sanità e un’assistenza diffuse sono servizi a livello di persona e sono quelli di cui un territorio come il nostro abbisogna e su cui era necessario costruire un progetto di rinnovamento di un’area vasta”.

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