Il Metauro
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8 agosto 1956, Enrico Del Guasta e la tragedia di Marcinelle

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Enrico Del Guasta, immagine apparsa sui quotidiani dell’epoca. fonte: Il Tirreno

FOSSOMBRONE – L’8 agosto ricorre l’anniversario della tragedia di Marcinelle, quando nel 1956 nella miniera belga di carbone di Bois du Cazier morirono 262 minatori, di cui 136 italiani.

Fra costoro c’era anche Enrico Del Guasta, che era nella caserma di Fossombrone l’8 settembre 1943 al momento dell’annuncio dell’armistizio.

Rimasti senza ordini chiari, molti soldati tornarono a casa, il caporale Del Guasta, che aveva la fidanzata a Fossombrone, rimase in città e si diede da fare per organizzare la resistenza nei nostri territori.

Egli fece così parte del gruppo di partigiani che avevano come base operativa l’ex-convento di Montebello, territorio di Isola del Piano, da dove partirono per numerose azioni di occupazione delle caserme per dotarsi di armi, di sabotaggio, di scontro coi tedeschi (la battaglia di Molino di Malla) o di distribuzione di grano alle popolazioni (assalto ai silos).

Dopo la liberazione si sposò e tornò in Toscana, a Cascina, suo paese natale. La mancanza di lavoro lo portò, come tanti altri connazionali, ad emigrare per poter avere di che nutrire la sua famiglia.

I governi italiani di allora avevano stretto dagli accordi precisi col Belgio in base ai quali l’Italia avrebbe avuto un certo numero di quintali di carbone gratuito per ogni emigrato italiano andato a lavorare nelle miniere.

In tantissimi vi andarono, ma in molti vi trovarono la morte. Ricordare Enrico Del Guasta significa nominare uno dei tanti giovani che invece di stare a vedere l’evolversi dello scontro fra tedeschi e truppe alleate presero le armi, a rischio della propria vita, per combattere contro nazisti e fascisti.

La Patria non riconobbe loro nemmeno un lavoro per mantenere la propria famiglia. Ricordarlo è un dovere della memoria storica delle nostre zone.

Renzo Savelli

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