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Trattamenti chimici per allontanare i cinghiali, diffida al sindaco

Un gruppo di associazioni ambientaliste ha diffidato il sindaco di Urbino a non procedere con un eventuale trattamento chimico per allontanare i cinghiali dalla città.

danni_cinghiali-regione-marcheURBINO – Le associazioni ambientaliste ed animaliste Animal House, Arca di Noè, EZE Ente Zoofilo Ecologista, I Gatti del Parco Ducale, LAC Lega Abolizione Caccia, la Lupus in Fabula e I Miaonati, hanno diffidato il Sindaco di Urbino a sospendere e/o revocare l’esecuzione del trattamento chimico di allontanamento dei cinghiali da alcune zone e quartieri cittadini di Urbino, in programma per la notte tra il 28 ed il 29 Giugno.

“Qualche giorno fa, infatti, il Comune di Urbino aveva inviato un Avviso alla cittadinanza, con il quale si comunicava della decisione di effettuare un “trattamento” chimico per allontanare la presenza dei cinghiali in alcune aree del centro abitato.

Considerate le numerose misure precauzionali richieste alla cittadinanza (divieto di transito o sosta durante il trattamento, chiusura di porte e finestre, divieto di utilizzo dei giardini e parchi pubblici nelle ore successive al trattamento, divieto di consumo di ortaggi e frutta ecc…), le associazioni ambientaliste ed animaliste sono quindi molto preoccupate che le sostanze chimiche utilizzate possano essere nocive alla salute umana, pericolose per l’ambiente e per gli altri animali, sia domestici che selvatici.

Da ricerche effettuate in rete su questo tipo di sostanze (ad esempio la “creolina”) utilizzate come repellenti per i cinghiali e per altri animali selvatici, è dimostrato che esse possono essere altamente tossiche anche per gli organismi acquatici e quindi provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico, nonché per le falde acquifere, per cui se ne consiglia il loro utilizzo solo in ambienti chiusi e circoscritti, come stalle, porcilaie, pollai ecc…

Le associazioni ritengono quindi che l’uso di queste sostanze in ambienti aperti ed in aree urbane densamente abitate, come quelle indicate nell’avviso, che comprendono anche parchi e giardini, dove vivono e, specie in questo periodo, si riproducono, molte altre specie di animali e di insetti utili, come le api, fondamentali per il mantenimento della biodiversità, sia assolutamente da evitare e per questo hanno diffidato il Sindaco di Urbino, nella sua veste di “garante” della salute e dei cittadini.

Oltretutto, non si comprende la decisione del Comune di Urbino di adottare questo “trattamento”, di cui peraltro non vengono indicate le sostanze chimiche utilizzate, che va in aperto contrasto con la precedente decisione di posizionare, sempre in quelle zone, delle gabbie-trappola per la cattura dei cinghiali.

Infatti, questi prodotti vengono solitamente impiegati negli ambienti venatori della caccia al cinghiale, per allontanare i cinghiali da una zona e dirottarli verso l’area assegnata ad una determinata “squadra” di cacciatori dedita alle braccate al cinghiale.

Si ricorda che è proprio la caccia accanita al cinghiale, soprattutto nella forma della “braccata”, ad aver determinato l’esplosione demografica di questo animale e la sua espansione territoriale fin dentro i centri abitati, dove i cinghiali trovano rifugio e cibo gratis grazie ai nostri cassonetti dei rifiuti.

Consigliamo quindi al Sindaco di Urbino di lasciar perdere questi “espedienti” chimici che avvelenano l’ambiente, senza peraltro risolvere il problema, se non per qualche giorno e di dedicarsi invece a risolvere le vere “cause” che spingono i cinghiali nelle città”.

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