“Solo mazzate per gli infermieri, un tempo acclamati eroi!”
La presidente provinciale dell'Ordine interviene sui recenti provvedimenti presi dal Governo Meloni in materia di pensioni. Oltre alla riduzione degli importi si teme la fuga del personale
PESARO – La Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Pesaro Urbino, Laura Biagiotti, nonché Consigliere Comunale nel Comune di Pesaro, non accetta assolutamente la riforma proposta dal Governo Meloni “che porta alla riduzione delle aliquote di rendimento dei contributi versati tra il 1981 e il 1995 dagli operatori sanitari come Infermieri e Medici, non solo, ma colpirà tutti i dipendenti pubblici e statali, come insegnanti, Agenti di polizia Locale, amministrativi di funzioni locali ecc, bastonando fortemente il personale attualmente in servizio con una perdita stimabile tra il 5% e il 25 % dell’assegno pensionistico annuale, da moltiplicare per l’aspettativa di vita.
Il taglio sostanzioso ai futuri assegni – continua Biagiotti – non solo potrebbe generare un aumento della fascia di povertà in un corto circuito drammatico, ma apre le porte a un effetto fuga importante da ospedali e territorio. Chi potrà, a queste condizioni, correrà inevitabilmente al pre-pensionamento entro l’anno.
Sarebbe un colpo mortale per il sistema sanitario nazionale, già aggravato dalla carenza di infermieri.
Rivolgo un appello a tutte le forze politiche del nostro territorio affinché venga modificata quanto prima la norma, evitando lo svuotamento delle strutture, non tradendo patti siglati anni orsono con i professionisti del pubblico impiego e garantendo al contempo la salute dei cittadini.
Un grande paradosso – aggiunge Biagiotti – da un lato diciamo da tempo che mancano gli Infermieri e la soluzione del Governo attuale qual è? Quella di tagliare le pensioni per far sì che molti di loro avranno convenienza ad andarsene svotando i nostri ospedali e distretti.
Ma non è finita l’assurdità nella nostra realtà: non assumiamo gli infermieri che si laureano nella nostra Università Politecnica delle Marche, favorendone la loro fuga dalla nostra Provincia e Regione, per trovare un posto di lavoro altrove.
A conferma di questo è il bando per Infermieri scaduto a ottobre scorso, non tenendo minimamente conto delle lauree imminenti di novembre e dicembre dove solo a Pesaro si laureeranno 44 nuovi Infermieri, ad Ancona 40, a Macerata 40, 30 ad Ascoli e 30 a Fermo.
Un tempo per non far scappare dal nostro territorio i nuovi laureati, si concordava la scadenza del bando per dar loro la possibilità di parteciparvi e iniziare subito a lavorare nei nostri ospedali.
Con una scadenza della partecipazione al bando il 5 ottobre, non raccoglierà nemmeno i laureati all’inizio dell’anno perché di certo staranno già lavorando altrove e in molti non decideranno di rientrare.
Se poi guardiamo al fabbisogno Infermieristico richiesto nel bando per ogni realtà provinciale – conclude Biagiotti – è palese che vi è una richiesta irrisoria per poter garantire una adeguata presenza di infermieri sulla rete sanitaria territoriale al fine di realizzare realmente gli obiettivi promessi sui Piani Socio Sanitari dalla nostra Regione”.