Il Metauro
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Sederi, slot machine e “gratta e vinci”!

Le dipendenze create dal gioco sono ormai un dato certo ed una piaga sociale. La riflessione sull'uso "commerciale" dell'immagine femminile

donne sexy nei bar di vendita gratta e vinciPESARO – Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Andrea Boccanera, presidente dell’Associazione Gulliver Onlus di Pesaro su quanto il fenomeno del gratta e vinci e delle slot sia diventato ormai endemico e problematico. A questo, Boccanera, aggiunge anche una riflessione sull’abbigliamento delle ragazze che lavorano al banco dei bar.

Sicuramente sono strano io e fuori dal mondo.
Questa mattina, come in tante altre mattine, ma anche in pomeriggi, alimento il vizio di sigarette e caffè. Bar per caffè e sigarette.

Giro tra più bar, alcuni perché si trovano lungo il percorso verso il lavoro, altri perchè lungo il percorso verso casa o lungo altri percorsi. E vedo sempre la stessa scena.

Stamattina, poco fa, l’ultima. Sempre la stessa scena in un bar qualsiasi a Pesaro.
Tante persone, tanti lavoratori, tanti della mia specie maschia. Ragazze in pantacollant o leggings dietro al bancone. Forme a vista. E questi culi in bella vista. I tanti uomini a fissare e commentare tra loro, sorridenti, contenti della loro vetrina di culi.

In ogni dove slot machine con la fila di persone a giocare, la maggior parte lavoratori in tuta, pronti ad andare a lavorare.

Poi non parliamo la fila alla cassa. Rotoli di gratta e vinci. Le mosche bianche sono quelle persone che non ne acquistano.

Pesaro è una città strana? Non penso, è una città come le altre. Una tristezza infinita, ogni giorno.

Qualche giorno fa mi sono permesso di parlare, un pomeriggio, con poche persone presenti, con una ragazza che lavora in un bar, chiedendole le mie sigarette quotidiane ho preso nel tempo confidenza.

“Ma perchè una ragazza come te, deve abbigliarsi con dei pantaloni che mettono in vetrina le forme, e lo sai che tutti ti guardano e commentano? Scusami se mi permetto ma sembra offensivo per la tua intelligenza!”

Sorride e mi dice: “Grazie del pensiero, lascia perdere, non ti chiedi perchè tutte le mie colleghe vestono così? Non siamo sciocchi oggetti, ma dobbiamo lavorare così!”

Qualche mese fa invece, mi sono confrontato con un amico amministratore pubblico: “Perché non facciamo un progetto per incentivare i locali a togliere le slot? La pubblica amministrazione promuove queste azioni con il taglio tasse comunali o rifiuti e la nostra Associazione arreda con librerie al posto delle macchinette”.

Non se ne fece nulla. Allora, testardo, andai da un amico e proposi l’idea. Mi disse: “Lascia stare noi con le slot ci paghiamo l’affitto, toglierle sarebbe mettere in crisi l’attività!”

Strano, stamattina mi ribolle il sangue. Tutti a guardare questi culi, file alle slot e code per acquistare i gratta e vinci.

Ma siamo diventati tutti criceti? Questo è il mondo che vogliamo? Ma che cavolo!
O sono io lo strano con le mie sigarette e caffè!

In Italia abbiamo, dati ufficiali, 2 mila euro annue di spesa per il gioco d’azzardo legalizzato, compresi i neonati. La volgarità sessista è sempre in aumento. Che mondo di criceti!

Ripenso al mio amico Magatti, al suo ultimo libro “La supersocietà” e al pensiero del sempre presente Bauman: “Tutto è merce e noi siamo criceti nella ruota”. Una tristezza.

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