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Pesaro, la nautica provinciale riprende il largo

pesaro nautica prende largoPESARO – La nautica in provincia di Pesaro riprende il largo. Per il momento si tratta di una navigazione a vista, molto lenta ma – vista la crisi che da almeno dieci anni investe l’intero settore – piuttosto incoraggiante.

Lo testimoniano le analisi del Centro studi della CNA elaborate su dati InfoCamere sul settore nella sua interezza con dati relativi a tutto il 2017 (gli ultimi disponibili) illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa nella sede della Sub Tridente alla quale hanno partecipato il segretario della CNA di Pesaro e Urbino, Moreno Bordoni, il direttore dei Cantieri Navali Rossini; Alfonso Pastorino, l’amministratore delegato dei Cantieri Stewart Parvin e il vicecomandante della Capitaneria di porto di Pesaro, Renato Signorini.

Una conferenza che elencato i tanti interventi sul porto e quelli che stanno interessando il nuovo cantiere navale Rossini. Lavori che procedono alacremente e che presto rilanceranno tutta l’attività portuale.

Ma veniamo ai dati. Per la provincia di Pesaro e Urbino si tratta di numeri incoraggianti ma tuttavia lontanissimi da quelli totalizzati dal settore agli inizi degli anni Duemila.

Numeri che allora parlavano di un vero e proprio boom e della nascita di un terzo macrosettore economico dopo quelli storici di riferimento: il mobile e la meccanica. Poi la crisi economica mondiale, la concorrenza, la delocalizzazione di molti cantieri e la chiusura di altri; la fuga verso altri lidi per mancanza di infrastrutture; il peso della tassazione. Ma ora, come detto, i segnali per una timida ripresa ci sono tutti.

I dati sulla demografia d’impresa provinciale, infatti, mostrano che, mentre la nautica regionale registra una stabilità per la numerosità delle imprese di produzione di imbarcazioni (nel 2017, difatti, calano di tre unità le imprese di costruzione di navi e di strutture galleggianti ma crescono di tre unità le imprese di costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive), la nautica della provincia di Pesaro e Urbino registra una crescita di 8 unità e prosegue anche nel 20017 il trend positivo del 2016 che, invece, si è interrotto a livello regionale. Ma nel settore non mancano i segnali contrastanti. E qui la provincia di Pesaro e Urbino, pur col segno negativo, se la cava meglio di altre.

Il 2017 registra infatti anche una miglior tenuta delle imprese dei servizi collegati alla nautica per la provincia di Pesaro e Urbino: mentre nella provincia queste imprese si riducono del 5,1%, nella regione il calo è ben più deciso (-15,2%).

In provincia di Pesaro e Urbino le imprese impegnate nella costruzione di navi e strutture galleggianti sono 71; quelle in imbarcazioni da diporto e sportive sono 103. Sono invece 56 le imprese collegate ai principali servizi del settore.

Purtroppo l’export di imbarcazioni della provincia subisce, nel corso del 2017, un fortissimo ridimensionamento (poco più di 2 milioni di euro contro i 105milioni dell’anno precedente) dovuto, probabilmente, alla natura di alcuni ordinativi, che quando sono riferiti a imbarcazioni relativamente importanti portano i dati a oscillare vistosamente di anno in anno.

Comunque, i numeri indice con base al 2012 mostrano che l’export di imbarcazioni della provincia ha avuto un exploit notevolissimo tra il 2015 e il 2016 (da 45 a 105 milioni di euro), ben più brillante che per il resto delle Marche e l’altra provincia di riferimento per la nautica, quella di Ancona.

Forte ripresa invece degli ordinativi sul mercato interno (+ 34%), con particolare riferimento alle imbarcazioni da diporto. Un dato incoraggiante per la ripresa dell’attività, sono i lavori di ampliamento del porto e quelli del Cantiere Navale Rossini.

La nascita di un nuovo e importante cantiere con commesse internazionali importanti, un travel lift tra i più grandi d’Europa e strutture all’avanguardia, permetterà non solo di dare impulso a tutta l’attività portuale nel suo complesso ma consentirà a molte imprese dell’indotto di lavorare e fornire servizi.

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