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Parco agrivoltatico, assemblea pubblica a Cartoceto

Il comune convoca una assemblea pubblica per venerdì 7 ottobre per illuistrare il progetto del parco agrivoltaico di 45 ettari

parco agrivoltaico cartoceto fano fotovoltaicoCARTOCETO – Relativamente all’ipotesi di realizzazione di un parco agrivoltaico di 45 ettari tra le colline di Cartoceto e Fano, l’Amministrazione comunale di Cartoceto ha indetto un’assemblea pubblica per venerdì 7 ottobre alle ore 21 presso il Bar “Giunto” (via S. Anna, 159).

L’incontro si pone l’obiettivo di illustrare ai cittadini l’impatto del progetto che la società TEP Renewables ha depositato al Ministero della Transizione Ecologica, di motivare la posizione di netta contrarietà del Comune di Cartoceto e di presentare il punto dell’iter autorizzativo.

Il Sindaco di Cartoceto, Enrico Rossi, ribadisce l’assoluto dissenso «Realizzare un impianto di quella portata e dimensione, significherebbe cancellare un pezzo dell’identità e l’attuale morfologia del nostro territorio, alterarne il valore paesistico ambientale e il microclima, mettere in pericolo il versante interessato».

E ancora il Sindaco «Basta con quelle che potrebbero apparire come buone politiche di sostegno alla transizione ecologica, siamo di fronte soltanto alla mera speculazione! Se davvero vogliamo promuovere la produzione di energia rinnovabile attraverso il fotovoltaico in modo sostenibile ed eco-compatibile, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili, si incentivino, in modo importante e strutturale, gli impianti sugli edifici, soprattutto di tipo produttivo.

Non possiamo pensare che aziende che non rientrano tra le categorie delle energivore, pur avendo a disposizione superfici molto estese, decidano di fare investimenti milionari per la realizzazione di impianti fotovoltaici, senza che questi siano adeguatamente incentivati, tenuto anche conto di quello che è ancora il costo dei sistemi di accumulo».

«Mi auguro – aggiunge – che ciascun soggetto direttamente o indirettamente coinvolto, oltre gli enti locali interessati, condivida e si faccia concretamente portatore del dissenso rispetto a questa possibilità.

Dico inoltre – conclude – che il livello di fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni, passa attraverso i fatti, senza i quali restano soltanto i buoni intendimenti. E allora siamo coerenti con quanto, da tempo e a più livelli, con l’obiettivo primario di politiche turistiche che abbiano ricadute immediate sulle comunità locali, si vorrebbe fare per la tutela delle bellezze paesaggistiche, la salvaguardia delle nostre eccellenze agroalimentari e delle biodiversità, così come per la valorizzazione dei nostri borghi e del patrimonio culturale rurale».

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