Omicidio Panzieri, fermato il presunto killer in Romania
Le indagini della Polizia hanno permesso di restringere subito il cerchio degli indiziati. La collaborazione tra polizie europee ha permesso di fermare la persona sospetta in Romania
PESARO – Nella mattinata di ieri è stato rinvenuto all’interno del proprio appartamento il cadavere di Pierpaolo Panzieri, pesarese ventisettenne incensurato: il fratello della vittima, non vedendolo giungere al lavoro, dopo numerose chiamate non risposte, si è recato direttamente a casa sua, dove ha trovato il corpo esanime di Pierpaolo con evidenti numerosi colpi di arma da taglio, sulla schiena, sulle mani e all’addome e riverso in una pozza di sangue.
Il personale della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, alla Squadra Mobile e alla Polizia Scientifica, intervenuto sul posto, ha circoscritto la scena del crimine ed avviato indagini a tappeto sugli amici, sulla famiglia e sulla vita del giovane, individuando così, come gravemente sospetta, la condotta di un amico della vittima che era improvvisamente sparito da Pesaro.
La stretta collaborazione delle Forze di Polizia rumene ha permesso di apprendere che il soggetto ricercato aveva già oltrepassato il confine rumeno: il Servizio Cooperazione Internazionale, tramite le articolazioni dell’Ufficio Sirene e l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata Italiana in Romania, ha collaborato a stretto contatto con gli operatori della Squadra Mobile, chiudendo il cerchio sull’indagato, il quale attualmente si trova sotto il controllo della autorità rumene, mentre viene trasmesso l’ordine di arresto europeo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Pesaro.
Questo il commento dei Questore di Pesaro e Urbino Raffaele Clemente: “L’attività investigativa della Polizia di Stato, a poco più di 30 ore dalla scoperta dell’omicidio del giovane Pierpaolo Panzieri, ha consentito la cattura all’estero del presunto omicida.
Questi, immediatamente dopo il delitto, si era dato alla fuga in auto ancora sporco del sangue della vittima, si era diretto alla frontiera slovena, aveva attraversato quel paese ed era entrato in Romania.
Mentre ciò accadeva i nostri investigatori, collegandosi in tempo reale con il Servizio di cooperazione internazionale Sirene e con l’Ufficio dell’esperto Sicurezza presso l’ambasciata d’Italia a Bucarest segnalavano prima alla Polizia slovena e poi a quella rumena la presenza del sospetto omicida.
Cominciava così un’azione di osservazione che terminava quando, raccolte sufficienti prove anche testimoniali, la Procura di Pesaro ha chiesto ed ottenuto un mandato di cattura europeo che è stato eseguito questo pomeriggio dai colleghi rumeni.
Tutto in meno di due giorni dalla scoperta dell’omicidio; un fatto di sangue al momento non connesso ad un’azione predatoria o ad altri fatti delittuosi commesso da un giovane uomo legato da un rapporto di amicizia al Panzieri.
Questo risultato è stato reso possibile non solo grazie alla bravura dei poliziotti coordinati dalla nostra Procura, ma anche al clima collaborativo esistente in questo territorio tra le forze dell’ordine e la popolazione: una ricchezza non sempre scontata”