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Olimpiadi nazionali automazione Siemens, l’ITIS Mattei ad un passo dal podio

Quarto posto per l'istituto tecnico di Urbino. Vinti duemila euro che saranno reinvestiti nei laboratori.

itis_siemensURBINO – Non era scontata neppure la partecipazione, in dubbio fino all’ultimo vista l’inesperienza e la complicazione di vivere una scuola in presenza a singhiozzo a causa della pandemia, eppure al primo anno di iscrizione il dipartimento di Meccanica dell’Itis “Mattei” ottiene il 4° posto alle XII Olimpiadi dell’Automazione organizzate dal colosso dell’industria Siemens.

Anche se solo a un passo dal podio, un piazzamento di tutto rispetto, premiato con 2000 euro che verranno reinvestiti nell’aggiornamento dei laboratori.

Il professor Alessandro Dini spiega l’idea di partecipare alla competizione: “A gennaio abbiamo aderito per la prima volta a questa iniziativa, nell’incertezza di sapere per quanto tempo avremmo potuto avere i ragazzi a scuola.

La Siemens è una delle aziende più importanti nel campo dell’automazione industriale e building automation, da 12 anni organizza delle Olimpiadi a livello nazionale che sono riconosciute dal Miur nell’Albo Nazionale delle Eccellenze; l’obiettivo: realizzare un progetto di automazione industriale con il coinvolgimento dei ragazzi.

Ci siamo detti: proviamoci. Eravamo in competizione con 25 scuole che avevano già una tradizione di partecipazione e molte delle quali potevano contare sull’appoggio di industrie locali, non pensavamo di riuscire in poco tempo a creare un progetto così apprezzato”.

L’idea, nata degli insegnanti Michele Aurelio e Alessandro Dini ed elaborata dalle classi 5 A e B di Meccanica, partiva dalla struttura di un modello di magazzino meccanico realizzato da Davide Cantelli, un ex studente Itis, per una vecchia tesina di maturità.

Su questa struttura i ragazzi del “Mattei” hanno realizzato il sistema di controllo con modalità da industria 4.0: il sistema presentato alla competizione permette di programmare le sequenza di carico e scarico, può registrare informazioni su eventi che avvengono in magazzino e dare informazioni di diagnosi.

Insomma, un progetto in scala 1:10 per quel che riguarda la struttura, ma in grado di riprodurre tutta le valenze di una vera automazione industriale nei controlli, tanto da renderne possibile l’attivazione anche da remoto.

“La logica di ciò che facciamo a scuola – spiega il prof. Michele Aurelio – è quella di spingere i ragazzi verso il modo di lavorare delle vere industrie. 4.0 significa essere in grado di fare agire le macchine in modo interconnesso, ragionare con i ragazzi di processi complessi che si parlano tra loro.

Il magazzino automatico è predisposto ad una comunicazione con un eventuale sistema gestionale dell’azienda, per questo il passo successivo sarà quello di collegarlo ad server in grado di di raccogliere i dati e controllare la produzione”.

Poi la richiesta e la sfida che i due prof lanciano alle aziende del territorio: “Siamo riusciti ad ottenere risultati eccellenti con un lavoro svolto esclusivamente all’interno della scuola – spiegano Aurelio e Dini – I primi tre classificati hanno potuto usufruire della collaborazione con le industrie.

La nostra è una scuola che vive di questi legami. Sarebbe bello il prossimo anno tentare di vincere creando un progetto più complesso in collaborazione con le industrie locali. Chi ci sta?”

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