Il Metauro
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Nonna Jana un simbolo della fanesitudine, il ringraziamento della famiglia

Il grazie del nipote Francesco ai fanesi per la grande dimostrazione di affetto nei confronti della nonna Jana.

nonna jajaFANO – Riceviamo e pubblichiamo il ringraziamento di Francesco Battisti, nipote di Nonna Jana scomparsa lo scorso 29 ottobre.

“Ero al corrente che nonna Jana fosse amata da questa città, ma mai avrei creduto che fosse arrivata così in profondità nei vostri cuori.

Da giovedì ho ricevuto di tutto: messaggi, chiamate, lettere, fiori, post, articoli di giornale. Ogni singolo messaggio è stato riferito a nonna.

Si, avete capito bene, ogni messaggio è stato riferito a nonna, questo è stato facile perché lei se ne è andata, questo è vero. Sembra strano, ma comunicare con lei non è mai stato così facile.
Non si vede ma si sente.

Quello che siamo stati, lo siamo ancora e questo anche perché lei vive in ognuno di voi, in ognuna di quelle splendide persone di questa città che hanno reso mia nonna un simbolo della “fanesitudine“.

La mia vita è sempre stata scandita dal suono della sua voce e dagli impegni che io e lei avevamo quotidianamente (la pulizia della casa, il letto da rifare, guardare film di guerra fino ad averne la nausea, N. C. I. S., il parrucchiere, fare merenda, lo shopping, le visite dal dottore, il fruttivendolo, qualche sana litigata che serviva a ricordarmi che era lei che comandava).

Sono giornate lunghe, è andata via così in poche ore, in pochi giorni, stroncata da una malattia veloce, rapida, ma per fortuna indolore, una malattia che mi ha dato il tempo di stare un attimo con lei poche ore prima che volasse, per dirle, come ben sapere che poteva andare.

Ho dovuto mettere in campo tutto ciò che la vita mi ha insegnato per riuscire a fare questo atto così doloroso ma anche così giusto.

Le anime vanno rispettate, chi ama ha il sacrosanto dovere di aiutarle ad andarsene quando sono stanche.

Vi assicuro che il cuore riceve una di quelle “botte” così grosse che si spacca nel punto in cui fa più male, lo stomaco si strozza, i polmoni bruciano e la testa sanguina.
Tutto questo passa se penso a lei.

Grazie, grazie alle belle persone che siete state nel dedicarle ancora un saluto”.

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