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Nelle Marche nasce il Tavolo permanente di filiera del tartufo

tavolo_regionale_tartufoANCONA – Il Tavolo permanente di filiera sul tartufo delle Marche adesso è una realtà. Approvata nella seduta odierna del consiglio regionale la proposta di legge di Federico Talè volta all’istituzione del ‘Tavolo’ che avrà il compito di sostenere le azioni di promozione e valorizzazione del patrimonio tartufigeno, dettando una strategia regionale finalmente uniforme.

Un euro di tartufo lamellato nel piatto ne genera almeno 20 di ricaduta sul territorio con la ristorazione, l’accoglienza, lo shopping, la fruizione delle iniziative culturali e l’acquisto di altri prodotti tipici – evidenzia il consigliere – E’, dunque, di fondamentale importanza una promozione mirata e coordinata del ‘mondo’ tartufo, che faccia da raccordo e vada al di là delle apprezzabili azioni messe in campo dai singoli comuni.

Una strategia regionale che permetta di far conoscere ‘l’oro della terra’ in tutte le sue declinazioni e a livello internazionale. E in ciò può svolgere un ruolo chiave il ‘Tavolo permanente di filiera’, occupandosi di promozione, valorizzazione, difesa e tutela del ‘pianeta tartufo’ a 360 gradi e lavorando in modo incisivo e costante al progetto/brand ‘Tartufo tutto l’anno nelle Marche’, che deve far leva sulla stagionalità delle diverse tipologie”.

Talè aggiunge: “Dal bianco pregiato che si raccoglie prevalentemente nel Montefeltro e nell’alta Valcesano da fine settembre al 31 dicembre, al nero pregiato, di cui è ricco soprattutto il Piceno e la cui stagione va da metà dicembre a metà marzo; passando attraverso il primaverile bianchetto, l’estivo scorzone e il nero d’inverno: non c’è stagione e non c’è provincia marchigiana che non sia connotata dalla presenza del prezioso fungo ipogeo, e attorno a questa nostra specificità dobbiamo costruire una strategia vincente”.

Sulla composizione del ‘Tavolo permanente di filiera’ il consigliere precisa: “Sarà costituito dall’assessore competente o un suo delegato; da un membro della seconda commissione regionale; da un rappresentante dell’Accademia Italiana del Tartufo; da due rappresentanti delle associazioni agricole; da uno delle associazioni dei tartufai; da uno delle associazioni dei tartuficoltori; da un giornalista; da due rappresentanti delle associazioni di categoria del commercio (tra i quali è auspicabile che ci sia in ristoratore); da un rappresentante dell’Anci e uno dell’Uncem; oltre che da un rappresentante dell’associazione nazionale ‘Città del Tartufo’, di cui fanno parte tra gli altri i comuni di Acqualagna, Apecchio, Pergola e Sant’Angelo”.

“La partecipazione ai lavori del Tavolo – conclude Talè – non comporta indennità o rimborsi spese. Si tratta, dunque, di un organismo che non graverà sulle casse regionali”.

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