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Laboratorio di bio-sicurezza a Torraccia, servono risposte certe

Le domande ed i dubbi dell'Associazione Lupus in fabula sul laboratorio di bio-sicurezza che dovrà nascere a Torraccia di Pesaro.

laboratorio bsl3 pesaroPESARO – Flavio Angelini, presidente dell’Associazione “Lupus in fabula” ritorna sulla realizzazione di un laboratorio di bio-sicurezza nella zona di Torraccia.

“Non è possibile che dal Comune di Pesaro ed anche dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria-Marche (IZSUM) non arrivino risposte certe e non verbali sulla specifica attività che verrà o che comunque potrebbe essere svolta, da qui ai prossimi tanti anni, nel Laboratorio di Bio-Sicurezza che si vorrebbe erigere in via Furiassi/via Grande Torino!

Il Direttore dell’IZSUM Dott. Vincenzo Caputo ha dichiarato (fatte salve sue eventuali successive rettifiche a noi non note) che: “…Non ci sono né provette e neanche manipolazioni genetiche perché creare un centro di categoria BSL3 oppure BSL4 non è nei nostri progetti anche se abbiamo messo questa possibilità…Siamo una specie di Spallanzani per animali…Si arriva, si deposita una provetta e poi si esce. Questo è quello che vogliamo realizzare e quindi non si fanno sperimentazioni e nemmeno si fanno sperimentazioni genetiche perché questo non è nelle nostre strategie su Pesaro…”.

L’Assessore alle Nuove Opere Dott. Riccardo Pozzi, da parte sua dichiara: “Il fatto che sarà un centro più innovativo non significa che all’interno verranno eseguiti esperimenti in laboratorio e manipolazioni genetiche.

Come spiegato anche dall’Istituto, le stalle che lo comporranno accoglieranno gli animali destinati alla macellazione che vengono interessati da patologie; qui verranno isolati dal resto del bestiame per garantire la corretta gestione sanitaria degli allevamenti, mettendo a disposizione strutture di stabulazione per gli accertamenti prima della reintroduzione dell’animale o per le verifiche sanitarie di capi sotto sequestro sanitario….”.

Ora – continua la nota dell’Associazione – ci risulta che in data 17 gennaio si terrà una seduta della VI^ Commissione Consiliare su questa problematica, con la presenza dei vari interlocutori, chiesta per fornire chiarimenti: temiamo, legittimamente, che saranno ancora “parole”, parole volanti, come quelle sopra riportate.

Di contro, la Delibera di Consiglio Comunale n. 98 del 24.10.22 recita testualmente “L’Istituto ha manifestato l’interesse ad acquistare … altri terreni di proprietà Comunale, in adiacenza a quelli di sua proprietà, …. al fine di implementare la sede locale attraverso:
– la creazione di un laboratorio di bio-sicurezza (BSL3), ossia una struttura in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni – in vivo e in vitro – di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo in condizioni di massima sicurezza e contenimento biologico;
– la realizzazione di stalle contumaciali per la stabulazione di grandi e piccoli animali in grado di garantire misure di bio-contenimento e bio-sicurezza nei confronti di agenti infettivi”.

Pertanto, chiediamo, valgono di più le parole del Dott. Caputo e del Dott. Pozzi – che rivestono “pro-tempore” le loro rispettive cariche – oppure il testo scritto e certificato di una Delibera del Consiglio Comunale, valida anche “ora per allora”?

Chi ci assicura che quello che ora viene verbalmente escluso da IZSUM e Comune di Pesaro non venga invece realizzato tra due/cinque/dieci anni? A quel punto, cosa varranno gli attuali dinieghi degli attuali Dirigenti ed Assessori?

Avremmo ancora molte domande (ad esempio: perché gli Amministratori Comunali non promuovono un incontro pubblico per confrontarsi con la cittadinanza su un argomento così sensibile, come peraltro previsto/dettato dagli articoli 2-17-18 dello Statuto comunale?) ed altrettante perplessità da presentare ed esporre e lo faremo a breve.

Concludiamo, al momento, dicendo che: 1) la Lupus in Fabula è innanzitutto “eticamente” contraria alla sperimentazione “in vivo” su animali (grandi o piccoli che siano); 2) il percorso intrapreso da Comune ed IZSUM appare quantomeno scorretto nei confronti di tutta la cittadinanza ed in particolare dei tanti che abitano o lavorano nell’area potenzialmente interessata; 3) manca qualsiasi forma di reale trasparenza sulle attività che verrebbero svolte nel nuovo Bio Laboratorio”.

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