FANO – Il 27 maggio di un anno fa moriva improvvisamente all’età di 45 anni Monia Andreani. Un ricordo.
“Il 26 maggio 2018 trascorrevamo le ultime ore con la nostra amica Monia Andreani, alla quale in questi giorni va il ricordo di tutte le persone care con cui ha vissuto nella città di Fano.
La storia di Monia Andreani è quella di una donna brillante e fuori dal comune, così come l’hanno ricordata si suoi studenti col grande striscione affisso fuori dalla sua e loro università, “meravigliosa anima libera”.
Ricercatrice per alcuni anni in Filosofia Politica presso l’Università per Stranieri di Perugia ed ivi Docente in Diritti Umani, è stata anche docente di Bioetica presso l’Università degli Studi di Urbino.
La sua ricerca filosofica ha inizialmente abbracciato il pensiero francese contemporaneo e la filosofia delle differenza, con “Quando la differenza conta. Democrazia, multiculturalismo e questioni di genere”, e “Coltivare la differenza” (con Alessandra Vincenti) ha contribuito al pensiero femminista italiano in questo campo.
La sua ricerca è poi sfociata in pubblicazioni su vulnerabilità e cura, a partire da “La bioetica con i caregiver. Alleanza terapeutica e qualità della vita” (2015), un progetto sperimentale di bioetica svolto partendo dallo studio della relazione tra pazienti, caregiver, famiglie. Il lavoro è proseguito in ambito pediatrico con un progetto che ha coinvolto caregiver e piccoli pazienti considerati inguaribili. Con “Questioni etiche nel caregiving. Contesto biopolitico e relazione di cura” (2016), ed ha dato il via ad una attività di formazione e divulgazione.
Monia Andreani ha svolto una intensa attività di divulgazione del suo pensiero filosofico. Oltre ad interventi a convegni ed iniziative politiche, ha svolto attività divulgativa per Popsophia, festival del contemporaneo sin dagli esordi di questo festival sulla scena culturale italiana.
Monia è stata inoltre attivista per i diritti LGBT e contro l’omofobia (da lei stessa subita), collaboratrice del nostro blog di cultura femminista Femminismi e componente della segreteria nazionale di Alternativa libertaria-FdCA.
La sua spinta libertaria la avvicina al suo concittadino Aldo Capitini, fondatore della Marcia per la pace Perugia – Assisi, nella convinzione che la trasformazione della società debba essere non-violenta e possa accomunare persone di differente classe sociale e credo.
Monia ha affrontato i temi della differenza e della vulnerabilità, portando riflessioni originali sulla scena filosofica italiana; con “Twilight. Filosofia della vulnerabilità” (2011) ha esaminato il tema della vulnerabilità umana con un viaggio nel mondo adolescenziale dell’omonima saga. Con “Peppa Pig e la filosofia”(2015) si è dedicata all’indagine sulla differenza di genere e la genitorialità. Con “Biologico, collettivo, solidale. Dalla filiera agricola alle azioni mutualistiche” (2016), giunto alla terza edizione, ha rinnovato il pensiero ecologista anarchico e libertario sulla possibilità di forme organizzative orizzontali nel mondo del lavoro e nella società. E’ di prossima pubblicazione per Franco Angeli il volume “Rifugiati nella rete” sulla Rete vulnerabili del Comune di Milano, volume da lei ideato e coordinato.
Monia se n’è andata improvvisamente il 27 maggio all’età di 45 anni a causa di aneurisma cerebrale. E’ stata celebrata, tra gli altri/e, dalle sue care amiche la filosofa Rada Ivekovic (con la quale aveva collaborato per “Sconfinare, Differenze di genere e di culture nell’Europa di oggi” (2012) la scrittrice Lucia Tancredi e la filosofa Lucrezia Ercoli.
La ricordiamo anche tutt* noi, oggi, e per sempre.
Chi voglia avere notizie sulle sue pubblicazioni e le attività ad memoriamo, può consultare il sito a lei dediicato