Il caso della senzatetto nei giardini di Piazza Dante a Fossombrone
Sul caso troppa disinformazione sui social network. Interviene il sindaco Bonci.
FOSSOMBRONE – Nella giornata di ieri Michele Chiarabilli, capogruppo di minoranza, con un post su facebook ringraziava “quelle persone(privati cittadini) che si sono adoperate fattivamente ed economicamente per trovare una collocazione per questa notte alla ragazza in stato di gravidanza (sembra),che da giorni dormiva nei giardini di piazza Dante”.
Nello stesso post Chiarabilli aggiungeva: “Mi auguro che domani mattina stesso i servizi sociali si attivino immediatamente come anche da noi richiesto via pec”.
Il caso della giovane che vagava per la città sembra abbia generato un dibattito infinito sui social network, come ormai siamo stati abituati anche per il Coronavirus, tanto da indurre il sindaco Gabrlele Bonci ad intervenire per fare chiarezza sul caso e fugare l’ipotesi di disinteresse da parte dell’Amministrazione circa la situazione della giovane.
“Adesso – afferma con tono ironico il Sindaco – tutti sanno come gestire la situazione della signora senzatetto capitata a Fossombrone, un caso praticamente nuovo da noi ma purtroppo molto diffuso nelle città più grandi, non di rado per scelta volontaria.
Ricostruisco i fatti. Vengo a conoscenza di questa situazione venerdì pomeriggio, non un mese fa (la pec della minoranza l’ho ricevuta solo oggi pomeriggio, protocollata in data odierna).
Intervengono forze dell’ordine e sanitari, lei rifiuta il ricovero ed i sanitari non ravvedono i presupposti per un ricovero obbligatorio.
La signora dorme all’aperto, ieri mattina faccio un giro e non la trovo, idem i vigili, poi, tramite facebook, vedo che è in Piazza Dante con una persona che si offre di aiutarla.
Sto con loro circa un’ora e mezzo, ma lei non parla italiano, non ha un documento, provo a parlarci in inglese ma anche lì si fa fatica.
Faccio minimo 20 telefonate per trovare una struttura che possa accoglierla, tutte ancora chiuse per covid. Trovo qualcosa a Pesaro ma lei ieri non è voluta andare, Troviamo una soluzione in extremis per la notte scorsa, ma occorre assolutamente accertare l’identità della signora.
Quando stamattina la rivedo, insieme alla persona che si era offerta di aiutarla, e le accenno a questa necessità, comincia ad irritarsi e si allontana.
La rivedo nei giardini di Piazza Dante dove comincia a dare in escandescenza tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine e dei sanitari che questa volta decidono per un controllo, non un crudele e sbrigativo TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) da me disposto come qualcuno ha affermato. Del resto anche volendo non potrei disporlo, caso mai lo controfirmo.
Verso le 13.30 è stata portata in Urbino con un ASO (accertamento sanitario obbligatorio) e non so se decideranno di ricoverarla o meno, fine della storia.
Detto ciò – conclude il sindaco Bonci – apprezzo l’impegno e l’interesse di tanti, ma credo si sia andati oltre: dovete fare così, dovete fare cosà, tutti a dire che la signora è incinta, quindi doppia vergogna per il Comune, adesso siamo anche ginecologi a distanza? Io ho molti dubbi che lo sia davvero.
Casi sociali ce ne sono tanti e temo ne avremo sempre di più, credo che vadano seguiti da chi di dovere, e che parlarne su facebook sia il modo peggiore per aiutarli”.