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FVM su Fano-Urbino «La Regione non vuole il treno ma non vuole farlo credere»

Il commento dell'Associazione FVM sull'ultima delibera della Regione Marche che prevede ferrovia e pista ciclabile sullo stesso percorso.

treno fano urbinoFANO – Treno e bici sullo stesso percorso? Il commento dell’Associazione Ferrovia Valle del Metauro sull’ultima delibera approvata dalla Regione Marche.

“In tempi di lanci di razzi intercontinentali e di fake news, anche la Giunta Regionale ha voluto lanciare il proprio missile, approvando una delibera subdola ed in aperto contrasto con la Legge 128/2017 continuando a sostenere due realtà del tutto inconciliabili: una ferrovia e una pista ciclabile sullo stesso percorso.

In tutta Italia si sopprimono attraversamenti e si recintano i tracciati per tenere lontani i pedoni dal binario, qui, invece, si arriva ad ipotizzare che un percorso ciclabile possa convivere nello stesso sedime di una ferrovia turistica. Nessuna norma prevede una simile convivenza e nessun tecnico o ente potrà e vorrà mai prendersi una simile responsabilità.

La convivenza nello stesso sedime è semplicemente impossibile ed, in realtà, altro non è che il tentativo di fare una ciclabile facendo credere di essere a favore del treno.

Un “capolavoro di propaganda”! Metaforicamente sarebbe come dire che è possibile mettere un WC in mezzo alla cucina per espletare i propri bisogni negli orari in cui non si mangia …e spacciandosi pure per difensori dell’igiene!

Lunedì 27 novembre scorso, approvando la delibera 1407, la Giunta Regionale ha voluto anticipare persino il Viceministro delle infrastrutture Riccardo Nencini che, quello stesso giorno in Urbino,  dichiarava pubblicamente che i soldi  per le ferrovie turistiche si possono trovare se il territorio unito le richiede.  Nel contratto di programma tra MIT e RFI 2017-2021 sono previsti 235 milioni di euro per la valorizzazione turistica delle ferrovie minori.

Forse i fatti andrebbero riletti in questo modo: la Regione non vuole il treno ma non vuole farlo credere, perché in tempi di ripristini, potenziamenti e politiche europee a favore del Trasporto Pubblico Locale su ferro sarebbe certamente una mossa sbagliata. Il motivo? Il solito: tutto ciò che sposta, anche di poco,  il baricentro dell’interesse turistico, culturale ed economico da Pesaro, non si può fare.
La legge sulle ferrovie turistiche  è andata avanti troppo rapida ed ha scombussolato i piani regionali. Ecco quindi che si travisa la legge: nella DGR 1407 non si usa mai la parola ripristino e riapertura ma sempre recupero o riutilizzo. Ma la legge 128/2017 non prevede alcun recupero o riutilizzo ma semplicemente l’utilizzo come ferrovia  turistica.

La delibera regionale parla di condivisione di un protocollo d’intesa  tra tutti i sindaci anche se in realtà, attualmente, i firmatari sembrano solamente due (Fano e Fermignano). Nelle altre linee storiche comprese nella legge 128/2017 gli enti locali si sono attivati da tempo; hanno già iniziato un percorso per ottenere i finanziamenti.

Invece  qua  non si fa niente o si fa di tutto per  arrivare ultimi, quando i finanziamenti saranno ridotti al lumicino. Si configura quindi una bella figuraccia oltre che l’ennesima occasione persa: una legge a favore e soldi che nessuno richiede.

L’Associazione FVM è sempre a favore del dialogo con tutti gli enti coinvolti, avendo già prodotto con i soli suoi sforzi e in maniera del tutto gratuito una considerevole documentazione di progetto, che riguarda sia l’aspetto di TPL ferroviario che quello della mobilità ciclabile, ma sempre più grande è l’amarezza per il continuo tentativo di non rispettare una Legge che poteva finalmente premiare una lunga lotta ed un intero territorio“.

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