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CISL: “Dal trasporto dei dializzati alla mancanza di fisioterapia: basta con i tagli”

tagli sanita cislFANO – La CISL Fano interviene sulla vicenda del taglio al trasporto ai dializzati e alla mancanza del servizio di fisioterapia per le persone malate che necessitano di questo servizio.

La recente vicenda del taglio dei servizi di trasporto ai dializzati segna l’inesorabile destrutturazione dei servizi sanitari territoriali. Il taglio delle risorse questa volta ricade su persone in particolari situazioni sanitarie che necessitano accedere a cure in questo caso fondamentali (cosiddette salvavita).

ll dializzato richiede il trasporto sanitario perché la dialisi debilita pesantemente il fisico. Non può essere il continuo taglio dei costi  a giustificare questa scelta ne tantomeno la scelta di scaricare questo servizio sulle associazioni di volontariato. Si tratta di trasporto sanitario.

Ma non solo questo taglio. La Cisl di Fano e la FNP (Federazione italiana pensionati della Cisl) segnalano anche la grave situazione dei pazienti che necessitano di cure fisiatriche e terapie riabilitative.

Con il passaggio dell’ospedale di Fano a Marche Nord il servizio ambulatoriale di fisioterapia garantito per i pazienti  che a seguito di malattie o eventi traumatici avevano bisogno di sedute riabilitative usufruivano del servizio fisioterapico in funzione  presso l’Ospedale di Fano.

Con il passaggio a Marche Nord questo servizio viene garantito esclusivamente ai ricoverati presso Marche Nord o ai  pazienti dimessi a seguito di ricovero.

Tutti gli altri ammalati del comune di Fano e limitrofi, che necessitano di cicli di fisioterapia sono costretti a recarsi presso altre presidi ospedalieri o ambulatoriali della Provincia, da Mondavio a Pergola e sino a Pesaro.

Molte persone che hanno oggettive difficoltà di mobilità a recarsi presso queste sono costrette a scegliere trattamenti fisioterapici a pagamenti (30 minuti 30 euro). Questa scelta è dovuta  dal fatto che il servizio sanitario nazionale garantisce  a questi pazienti con situazioni invalidanti  croniche,  un ciclo di 10 sedute all’anno.

 

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