Il Metauro
notizie dalla valle del Metauro

Casa di riposo di Fossombrone, un’emergenza nell’emergenza

L'appello di Antonietta Spadoni sulla situazione critica all'interno della residenza protetta di Fossombrone

antonietta spadoni casa di riposo comunale castellani fossombrone
Antonietta Spadoni legale rappresentante della RTI “La Sorgente/Reses” che gestisce, in concessione, la Residenza protetta Castellani di Fossombrone

FOSSOMBRONE – L’appello di Antonietta Spadoni sulla situazione della casa di riposo di Fossombrone che sta affrontando l’emergenza Coronavirus e che necessita dell’assistenza di personale medico.

“Siamo preoccupati perché dieci giorni fa un signore della Residenza Protetta Castellani è deceduto. Dall’ospedale di Urbino ci hanno fatto sapere che era positivo al Covid 19.

Da allora altri residenti hanno avuto febbre e altri ce l’hanno ancora. Per loro i medici curanti hanno richiesto il tampone.

Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza dell’Asur è venuto il 31 marzo a fare il tampone a 10 anziani ma altre persone sono ancora in attesa. A tutt’oggi dei tamponi effettuati non ci è pervenuta la risposta.

Il 26 marzo abbiamo informato il comune di Fossombrone e l’Asur circa la situazione in cui ci troviamo ad operare. Su 18 operatori oss in servizio, 12 si sono assentati per malattia o per assistere i propri familiari e per garantire il servizio abbiamo assunto altri 7 oss.

casa di riposo castellani fossombrone
La residenza protetta Castellani di Fossombrone

Stiamo sostenendo importanti costi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuali come mascherine ffp2 (che raggiungono costi esorbitanti), tute, guanti, stiamo sanificando le aree esterne e tutti i locali interni alla struttura comprese le camere.

Abbiamo chiesto all’Asur personale in ausilio ma ad oggi non ci è stata data risposta.

Le persone con sintomi febbrili sono state isolate in un unico reparto, come da disposizioni del Governo e delle Autorità Regionali.

L’assistenza fornita è simile a quella di una corsia di ospedale, solo che non abbiamo i medici ed il personale infermieristico di una struttura ospedaliera ed è tutto molto difficile.

Facciamo appello alle autorità preposte affinché attivino quanto prima le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) in grado di aiutare il personale medico nelle diagnosi e nella cura degli anziani sospetti e contagiati di Covid-19 o altro personale sanitario in ausilio specie la notte in cui il personale infermieristico non è presente.

Al Comune chiediamo già da ora di condividere con noi il carico della grave situazione economica che si sta verificando per far sì che la Castellani continui ad erogare con professionalità il servizio di assistenza e cura alle persone non più autosufficienti della nostra comunità.

Abbiamo lanciato una raccolta fondi sulle nostre pagine social alla quale tante persone e associazioni della città stanno rispondendo molto generosamente.

Ringraziamo tutto il personale della struttura che si spende, tra mille difficoltà, senza risparmiarsi perché gli anziani residenti possano essere curati e risparmiati da questo terribile virus che non fa sconti a nessuno”.

altri articoli