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Beni confiscati alla mafia, triste primato per Cartoceto

beni-confiscati-mafia-cartocetoCARTOCETO – La mafia dalle nostre parti non esiste! Nulla di più falso. L’omicidio di Natale 2018 a Pesaro che, in pieno centro storico, ha visto l’uccisione di Marcello Bruzzese, fratello di un pentito di ‘ndrangheta che viveva sotto protezione del Ministero ha fatto aprire gli occhi a molti: anche nella tranquilla provincia marchigiana si è avvertita concretamente la presenza della mafia.

Svanisce, definitivamente, il mito delle Marche come isola felice perché, purtroppo, nessun territorio può dirsi immune dalle infiltrazioni della criminalità organizzata. E’ quanto vanno ripetendo anche i magistrati negli incontri pubblici organizzati nell’ambito dell’iniziativa “La Primavera della Legalità”.

L’ulteriore sorpresa è arrivata andando a spulciare i dati sul sito dell’Autorità Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (vai al sito). In provincia di Pesaro risultano attualmente 26 beni in gestione dell’Autorità (dati aggiornati al 1 luglio 2019), quindi definitivamente confiscati ed in attesa di essere destinati, spesso ad opere di carattere sociale o alle pubbliche amministrazioni.

Cinque sono i comuni interessati: 4 a Cagli, 3 a Fano, 1 a Gradara, 1 a Urbino, 1 a Pesaro, 4 a San Giorgio di Pesaro e, in cima alla classifica i comuni di Fermignano e quello di Cartoceto con 6 beni confiscati ciascuno. Un primato che sicuramente non fa piacere e che ricorda quanto sia importante  mantenere un alto livello di attenzione per isolare e segnalare questi fenomeni che, nel lungo periodo, se radicati, potrebbero risultare molto pericolosi per le nostre piccole comunità.

Per visualizzare il dettaglio di tutti beni confiscati in base alla tipologia scarica il file pdf cliccando qui

 

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