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Antonio Battistini, più vicini al cielo!

A dieci anni dalla scomparsa dell'insegnante ed artista una mostra retrospettiva nella chiesa di San Silvestro ad Orciano inaugura il 17 settembre.

antonio battistini
Antonio Battistini

ORCIANO – A distanza di dieci anni dalla morte di Antonio Battistini pubblichiamo il ricordo di Rodolfo Tonelli apparso sul Giornale del Metauro.

Per l’occasione, l’Accademia dei Tenebrosi e l’Officina degli Artisti hanno organizzato una mostra retrospettiva che sarà inaugurata sabato 17 settembre alle ore 21.15 nella Chiesa di San Silvestro di Orciano con la partecipazione del Coro Gaudium Vocis.

“Antonio Battistini, nato a Vergineto di Barchi, vissuto a Orciano e a Fermignano, insegnato ad Urbino, ha concluso l’esistenza terrena il 2 settembre (2012 ndr), lasciando una forte impronta di sé nelle tre comunità.

Una personalità complessa e nello stesso tempo semplice, perché ha cercato il bene dell’altro, secondo la frase di Sant’Agostino ama e puoi fare quello che vuoi; chi ama, per coerenza, mai farà il male.

battistini ultima cena lucrezia
L’ultima cena di Antonio Battistini realizzata per la Sala San Paolo (ex-cinema Uno Più) di Lucrezia

Insegnante e artista, ha svolto il suo compito e messo competenze e capacità a servizio dell’educazione. Il ritratto di una persona comune e non comune non può stare dentro i limiti di un elogio funebre; chi ha conosciuto Toni e chiunque venga a sapere di lui ha il diritto-dovere della ricerca.

“C’è una parte del cuore che appartiene solamente ad un amico”
“A volte ho la sensazione che tu sei la parte migliore di me”.

Amava la montagna, da affrontarla nelle ascese più impegnative, e l’ha fatta amare a molti giovani, l’ha rispettata e temuta, facendone propri i valori non solo paesaggistici (ha realizzato due incisioni, appena sicuro di non correre il rischio di fare “cartoline, belle senz’anima”).

Di più il paesaggio collinare di Barchi, Orciano, Fermignano, Urbino, perché intensamente vissuti: percorsi e ripercorsi a piedi con amici, sì da coglierne l’anima ed esprimerla attraverso acquerelli e incisioni.

Sono suoi e nostri i paesaggi collinari, in gran parte saggiamente antropizzati, con le siepi che chiudono la vista e rimandano all’infinito, con le possenti querce, i pioppi svettanti alla ricerca del cielo, gli spazi aperti, proposti allo sguardo dentro la cornice di una finestra di casa.

“Perché, davanti ad una montagna, cerchiamo di intravedere un percorso per arrivare alla cima?” “Perché, conquistata una vetta, abbiamo la sensazione di aver vinto tutte le resistenze della materia”. “Sì! Ma anche perché ci sentiamo più vicini al cielo”.
Il cielo è stato l’obiettivo dell’agire, l’orizzonte dei suoi pensieri.
Antonio Battistini ha fatto il bene, sapendo voler bene, cosa tutt’altro che facile”.

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