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Alzheimer, un corso per chi in famiglia assiste i malati

Con il corso i partecipanti avranno la possibilità di acquisire competenze per migliorare la qualità della vita delle persone affette da Alzheimer

alzheimerFANO – Formare chi in famiglia assiste le persone affette da malattia di Alzheimer. Parte oggi un percorso di family learning socio sanitario organizzato dall’Azienda sanitaria territoriale di Pesaro Urbino.

Una forma innovativa di educazione terapeutica che ha come obiettivo l’acquisizione di competenze per migliorare la qualità della vita di persone affette da malattia di Alzheimer e dei loro familiari al domicilio.

“Il corso – spiega il direttore Generale Nadia Storti dell’AST PU – mira a sostenere i familiari e caregivers ad affrontare il decorso della malattia in modo adeguato attraverso consigli e accorgimenti che possono facilitare il loro compito, contribuendo anche a migliorare il benessere generale del malato e del Caregiver stesso.

Un percorso di vera presa in carico che parte proprio dalle famiglie e da chi sta vicino ai pazienti con un apprendimento che avviene proprio all’interno delle dinamiche quotidiane e domestiche che sono di solito le più durature e influenti.

La famiglia infatti fornisce le fondamenta ed il contesto per qualsiasi forma di apprendimento. Si tratta di un percorso specifico di studio integrato e condiviso tra più nuclei familiari e diversi professionisti afferenti al sistema territoriale dei servizi sociali e sanitari”.

“E’ la sesta edizione – aggiunge il direttore del distretto di Fano Giovanni Guidi – saranno nove incontri, presso il distretto di Fano, nel quale interverranno anche i professionisti, con l’obiettivo la formazione del Cargiver per una miglior conoscenza della malattia e sue manifestazioni e per trasmettere strumenti e conoscenze per una miglior gestione del paziente al domicilio.

Il processo di apprendimento non viene spontaneamente all’interno della famiglia, ma viene stimolato dall’azione di più professionisti che operano nei diversi servizi. Partecipano più nuclei familiari contemporaneamente, di diversa generazione con 25 persone coinvolte”.

“Un vero e proprio percorso di presa in carico a trecentosessanta gradi da parte dell’Ast che non lascia sole le famiglie e chi assiste malati – conclude Filippo Saltamartini Assessore alla Sanita’ della Regione Marche – convivere con la demenza è molto faticoso, sia per i malati sia per i familiari che se ne prendono cura.

Poiché le persone affette da Alzheimer o da altre forme di demenza vivono a casa per molto tempo, spesso i loro familiari sono sottoposti a un forte stress per mesi o addirittura per anni. Per questo percorsi come questo possono rivelarsi fondamentali per la presa in carico complessiva del paziente”.

La metodologia specifica è stata messa a punto dal Cento di Ricerca e Servizi sull’ integrazione Socio sanitaria (CRISS) dell’Università Politecnica delle Marche. Il CRISS ha stilato specifiche Linnee Guida e organizzato corsi per la formazione di tutor (tutor abilitanti su licenza del CRISS) attraverso corsi specifici per la gestione di tale metodologia nei corsi in questione.

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