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Addio Elsa, la fata delle punture

Elsa Cipressi si è spenta all'età di 94 anni. La ricordiamo con l'intervista realizzata da Silvia Bonci e pubblicata sul Giornale del Metauro nel 2018.

elsa cipressi
Elsa Cipressi

LUCREZIA – Elsa Cipressi si è spenta all’età di 94 anni. La ricordiamo con l’intervista realizzata da Silvia Bonci e pubblicata a giugno 2019 nel numero 201 del Giornale del Metauro. I funerali di Elsa si terranno, oggi pomeriggio, giovedì 17 marzo nella chiesa parrocchiale di Lucrezia.

A vederla così, senza conoscerla, non si riesce di certo ad indovinare la sua età perché Elsa Cipressi di anni ne dimostra almeno 20 in meno ma in realtà ne ha novantuno.

91 anni portati con la leggerenza e con il piglio di una ragazzina. Qual’è il segreto della sua giovinezza – le chiedo – “Non so – risponde – forse l’aver lavorato tanto e averlo fatto con passione”.

Ma forse anche la genetica fa la sua parte dato che una delle sorelle di Elsa è scomparsa a 98 anni, un altro fratello a 92, la mamma a 87. “Eravamo sette fratelli e abbiamo perso il babbo molto presto così sono dovuta subito andare a lavorare, finita la scuola elementare, per aiutare la mamma a tirare avanti”.

elsa cipressi venezia
Elsa Cipressi in gita a Venezia

Elsa Cipressi a Lucrezia la conoscono tutti perché da ben 60 anni fa le punture a tutto il paese: “Grandi, piccoli, uomini, donne, ricchi, poveri – non lo faccio per mestiere ma come passatempo perché io di mestiere ho sempre fatto la governante e la mia vera passione sono i bambini. Quanti ne ho cresciuti!

Ancora oggi, il pomeriggio bado due bambini piccoli mentre i genitori sono al lavoro”. A fare le punture Elsa ha imparato in tempo di guerra, nel ’45, da una crocerossina, la figlia dei signori a casa dei quali ha fatto la governante fino alla pensione.

“Ho imparato facendo le prove in un mandarino ma il mio talento si è scoperto subito, la mamma della crocerossina infatti preferiva che a farle le punture fossi io. Diciamo che l’allieva ha superato ben presto la maestra!”.

La particolarità di Elsa, ciò che l’ha resa così nota nell’arte del fare le punture è che ha una mano di fata, talmente delicata che la puntura quasi non si sente: “Se le sai fare le punture non fanno male – spiega – senti soltanto un leggero picco quando l’ago entra nella pelle”.

La vita di Elsa che non si è mai sposata per sua scelta non è quella di una “vecchietta”. Elsa ha viaggiato ed è stata a Parigi, persino in America dove vorrebbe tornare presto: “Sarebbe ora che rifacessi un bel viaggio – dice – Ma anche a casa non va certo a dormire con le galline: “La sera con le mie amiche giochiamo a carte anche fino a mezzanotte.

Non mi sono mai pentita di non essermi sposata, amo la mia libertà, la solitudine. Ho preferito non maritarmi perché io non mi sono mai sentita bella ma il marito lo volevo bellissimo, o bellissimo o niente e dato che bellissimo non l’ho trovato o preferito lasciar perdere – scherza Elsa alla quale non manca mai il sorriso sulle labbra nel raccontare la sua vita – anche il non avere avuto figli non mi è mai pesato anche perché io di figli acquisiti ne ho avuti tanti che ho “tirato su” come se fossero stati miei e poi ho ben 13 nipoti.

Ora le mie giornate le dedico alla preghiera, vado in Chiesa la mattina ed il pomeriggio, ed alle mie passioni, l’uncinetto, i ferri, la lettura dei giornali di gossip che mi piacciono molto ed anche un po’ di televisione, le notizie del giorno ma anche le telenovele, Beautiful e Una vita che mi rilassano, e nel pomeriggio, non manca mai il riposino”.

Dato che oggi non si fa che parlare di alimentazione e di quanto sia importante per il benessere della persona chiedo ad Elsa che cosa mangia per essere così vivace ed arzilla: “Un po’ di tutto, pasta tutti i giorni ma anche minestre, minestroni, verdure.

Non tutte quelle schifezze che vanno di moda oggi, no i cereali, granoturco, farro, quelle cose lì non le ho mai mangiate. Ero una brava cuoca e faccio ancora la pasta in casa, il mio piatto forte sono i cannelloni ma anche i ravioli mi vengono bene ed i dolci, quelli li so fare ma non ne mangio tanti”.

UNA PUNTURA A REGOLA D’ARTE SECONDO ELSA

Per prima cosa occorre disinfettare bene la superficie in cui andremo ad eseguire la puntura, subito dopo si allarga bene la pelle e poi via con un bel colpetto secco e deciso: l’ago deve entrare tutto in un colpo solo, poi si manda giù il liquido adagio adagio, infine si disinfetta nuovamente.

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