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Ronin on the road, il team urbinate costretto al rientro

Il racconto di quanto accaduto al team partito da Urbino in quad per raggiungere il Giappone

ronin on the road giappone urbinoURBINO – Come anticipato sui canali social, il progetto “Ronin on the Road” è stato purtroppo interrotto per cause di forza maggiore, non dovute alla volontà di Danilo o del team al seguito.

Il team è partito al completo sabato 23 da Urbino con l’obiettivo di raggiungere il Giappone. Sono state numerose le persone presenti per salutare Danilo, Désirée e Vito. Dal Porto di Ancona si è poi imbarcato la sera stessa alla volta di Durazzo – Albania.

Il viaggio è poi proseguito attraverso l’Albania, la Grecia, la Turchia e la Georgia senza troppi problemi, fino ad arrivare al confine con la Russia dove sono iniziate lunghe file alla dogana per dirigersi verso il Kazakistan. Il territorio non è certamente uno dei più tranquilli, ma l’impresa che Danilo ed il suo team si stavano accingendo a fare non era certo un vacanza ed era preparato ad affrontare delle difficoltà, seppure non certo a questi livelli.

Il 1 luglio è iniziato l’attraversamento della Georgia e, nonostante qualche problematica alla frontiera, le difficoltà vere sono arrivate nel passaggio del confine con la Russia. Dal 2 luglio sono iniziati infatti i veri problemi: ben quattordici posti di blocco e interrogatori che hanno spinto man mano il team ad attraversare l’Ossezia del Nord (una regione autonoma del Caucaso) e la Cecenia. Il team è stato direzionato fuori dal percorso stabilito, luoghi che non erano affatto previsti nel tragitto originario! Ma non c’era possibilità di scelta. Ogni posto di blocco si è risolto solo a seguito di “esborsi”, fino a quando è stato subito un vero e proprio “sequestro” da parte delle milizie cecene. O meglio, questo apparivano, avrebbero potuto benissimo essere anche dei “clan” che, in quelle zone di frontiera in costante conflitto e in “territorio di nessuno”, percorrono le montagne e compiono abitualmente rapine, sequestri e reati di vario genere. Appena sono iniziati i problemi e non si poteva più scegliere liberamente il tragitto da percorrere, il team ha deciso di restare unito e viaggiare sullo stesso veicolo, in modo da evitare di essere separati.

Una volta usciti dal territorio ceceno, ormai derubati del denaro necessario per la spedizione, Danilo e il suo team, si sono diretti verso Mosca per riorganizzarsi. Contestualmente è partita una raccolta fondi on-line (sulla piattaforma di crowdfunding Sportsupporter), sui social network e localmente per fornire l’aiuto economico necessario. Oltre all’aspetto economico, anche lo spirito avventuriero di tutto il team aveva tuttavia subito un grosso colpo. Nonostante Danilo avesse il desiderio e la grinta per proseguire, si è deciso a malincuore per il rientro. Non vi erano più purtroppo le condizioni psicologiche ed economiche per proseguire un viaggio tanto entusiasmante quanto complesso. La sicurezza e l’incolumità di tutto il team hanno dovuto prevalere sulla sfida vera e propria su cui si era basato il progetto.

Malgrado quanto accaduto, il progetto nel suo complesso ha comunque riscontrato un grande interesse ed un notevole successo in rete. Basti pensare che, nella prima settimana dedicata al viaggio e soprattutto negli ultimi dieci giorni di avventura (dove le dirette ed i video su ciò che stava accadendo hanno raggiunto oltre 32mila visualizzazioni), la pagina Facebook “Ronin on the Road” ha destato un grande seguito online non solo in Italia ma anche all’estero. Notevole anche il numero di ri-condivisioni dei video pubblicati da Danito e lo staff. Il team “Ronin on the Road” è stato protagonista a Mosca anche di una lunga intervista rilasciata alla troupe di Canale 5, di cui è stata estrapolata una sintesi e messa in onda all’interno del loro TG del 14 luglio nella fascia dell’ora di pranzo, segno che quanto accaduto ha avuto una tale gravità da finire su una rete nazionale.

Il viaggio è stato purtroppo interrotto per cause esterne e non si è concluso quindi nel migliore dei modi, come tutti ci auspicavamo. È però doveroso ringraziare per l’appoggio e per il sostegno dimostrato per questa sfida i sostenitori che, fin dall’inizio, hanno creduto a questo progetto dallo stesso Assessorato allo Sport del Comune di Urbino a realtà economiche urbinati.

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