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Il ricordo di Giorgia Buccellati

giorgia buccellatiFANO – Giorgia Buccellati è morta Venerdì 30 giugno all’età di 89 anni. Giornalista, scrittrice, è stata protagonista della vita culturale e del volontariato fanese. La ricordiamo con le parole di Alberto Berardi.

Non è difficile, è impossibile non collocare Giorgia tra i fanesi che hanno lasciato un segno del loro passaggio in Piazza XX settembre o per Corso Matteotti. Giorgia ha vissuto intensamente tutte le fasi  della Comunità, spesso da protagonista. Ha fatto innamorare di se schiere di uomini ricambiando alcuni con il matrimonio. Quando meno te lo aspetti la vedi in una portantina, abbigliata da antica romana, sostenuta da quattro schiavi passare trionfante sotto l’Arco di Augusto in una rievocazione storica discussa e discutibile fino dal nome: “Fano dei Cesari”. Sempre a questo punto scatta la domanda: “Ma quanti anni ha? Esattamente quanti ne dimostra” è sempre la mia risposta di amico sincero. Comunque ho visto con i miei occhi abbandonare stremati, le danze, fior di giovanotti in un Veglione di Carnevale al Politeama dove Giorgia era l’indiscussa protagonista e che fosse il “Veglione della gluppa” e non delle debuttanti per lei era del tutto indifferente. Nessuna puzza sotto il naso. Dalla balera al dancing. Il ballo, altra sua grande passione. Giorgia aveva ben compreso quello che scrisse Lorenzo de’ Medici a commento di un carro allegorico durante un Carnevale fiorentino: “Chi vuol esser lieto sia di doman non c’e certezza”.Tutto questo mentre fior di gentiluomini giunsero a sfidarsi a duello per lei. La bellezza incarnata. Più s’incanaglivano gli uomini nel suo nome più le signore gridavano vittoria. E fu l’ora della guerra alla pagina bianca. Corrispondente del Resto del Carlin. Poi Racconti, Novelle e persino un Romanzo Autrice “Giorgia Buccellati. Editore. Alberto Berardi. Bellissimo il Romanzo. Poteva essere la gloria fu invece un discreto successo tra gli amici ed i conoscenti, fanese autentica anche in questo. Nessuna ambizione, nessuna promozione. Nessun riconoscimento.

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