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Pozzi inquinati a Falcineto, Cinque Stelle: “Occorre subito fare chiarezza!”

I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle intervengono sulla situazione dei pozzi in località Falcineto e Torno. Una ordinanza che arriverebbe però in ritardo rispetto alle segnalazioni dell'ASUR del 12 ottobre

consiglieri movimento cinque stelle fanoFANO – “Ci risiamo: ancora inquinamento da Tetracloroetilene. E’ stata emanata l’Ordinanza Sindacale N° 49 avente per oggetto: DIVIETO di utilizzo al consumo umano dell’acqua erogata dai Pozzi privati, siano essi censiti ad uso irriguo o domestico, esistenti indicativamente in “Località Falcineto Basso” e “Località Torno” in Fano.

Nella stessa ordinanza – continua la nota dei consiglieri dle Movimento 5 Stelle – si legge che “gli esiti analitici evidenziano verosimilmente un andamento della contaminazione da ovest verso est lungo la strada comunale Croce Levata e la strada comunale Falcineto Basso entrambe a nord e parallele alla superstrada.”

Già lo scorso 12 ottobre, l’ASUR evidenziava quanto segue al Comune di Fano: “considerato che da ulteriori studi analitici eseguiti da ASET e da quanto emerso nel tavolo tecnico odierno, si nota il permanere dell’inquinamento in questione della zona; si ritiene necessario estendere tale provvedimento amministrativo, di divieto di consumo umano dell’acqua proveniente da tutti i pozzi privati della zona in cui venga rilevato un valore di tricloroetilene+tetracloroetilene superiore al limite di cui al D.Lgs. 31/2001 (10 microgr./l)”.

Ci chiediamo come mai si sia verificato questo ritardo di ben tre settimane nell’emanare l’ordinanza. Inoltre non ci tranquillizza affatto l’avverbio “indicativamente” riferito alla possibile zona di inquinamento: questo fa pensare che la zona inquinata potrebbe essere più ampia, così come già detto in precedenza dai tecnici ASET e dallo stesso Presidente Reginelli a Luglio scorso quando si era verificato un altro episodio analogo.

All’epoca ASET aveva fatto un centinaio di prelievi su altrettanti pozzi, e di questi la metà era risultata contaminata, anche se la quasi totalità risultava sotto la soglia minima di contaminazione consentita dalla Legge.

Pertanto chiediamo all’Amministrazione Comunale e all’ASET di attivare tutte le procedure previste, in collaborazione con Arpam e se necessario anche con le forze dell’ordine, per accertare la fonte primaria dell’inquinamento e per risolvere nel più breve tempo possibile la situazione”.

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