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Parco fotovoltaico a Carrara, Seri e Fanesi hanno ribadito il “NO” in Regione

Riunione in Regione dei rappresentanti del comune di Fano e Cartoceto. Ribadita la contrarietà all'opera da parte di sindaco e vicesindaco di Fano

parco agrivoltaico cartoceto fano fotovoltaicoFANO – “Abbiamo ribadito no ad un progetto che, in nome dell’ambiente, uccide molto più ambiente”. Nell’incontro di giovedì scorso con la Regione Marche, Seri e Fanesi hanno rimarcato la loro contrarietà all’installazione del mega parco fotovoltaico al confine tra il Comune di Fano e quello di Cartoceto.

Alla riunione, oltre a Seri, Fanesi e il sindaco di Cartoceto Rossi, erano presenti la struttura tecnica dell’Ambiente della Regione Marche, il Genio Civile, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e i tecnici della Provincia di Pesaro Urbino.

“Abbiamo espresso il nostro dissenso, specificando come la nostra comunità meriti rispetto. Oltre a sottolineare le osservazioni per la V.I.A già inviate venerdì 30 settembre alla Regione Marche, abbiamo aggiunto che questo mega impianto fotovoltaico renderebbe più impermeabile il terreno, facendo aumentare le probabilità di dilavamento della superficie in una zona molto predisposta alle frane.

Questo rischio lo vogliamo scongiurare e abbiamo evidenziato come quella porzione di territorio non sia adeguata a questa tipologia di progetto”.

Seri e Fanesi sottolineano la propria preoccupazione “sulla palese determinazione da parte della Regione Marche di approvare questo progetto che sfigurerebbe l’aspetto ambientale del nostro contesto paesaggistico.

Inoltre, appare curioso come la Regione Marche andrebbe a smentire se stessa, in quanto con la Deliberazione n.13 dell’Assemblea Legislativa del 30/9/2010, aveva indicato come le aree di versante non siano idonee ad ospitare questo tipo di impianto”.

Seri e Fanesi annunciano di “voler continuare a battersi per scongiurare questo mega parco che verrebbe realizzato su un’area non idonea, in quanto ci sarebbero altri spazi più congeniali che potrebbero accogliere l’installazione di questi pannelli fotovoltaici. Non si distrugge l’ambiente, soprattutto quando c’è una evidente speculazione economica”.

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