Il Metauro
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Montecopiolo e Sassofeltrio, Ceriscioli scrive a Camera e Senato per chiede di bloccare il passaggio all’Emilia Romagna

La dura replica al Governatore delle Marche dell’Associazione “Terra dei Malatesta e dei Montefeltro”

sassofeltrio_montecopiolo“Apprendiamo – affermano dall’Associazione “Terra dei Malatesta e dei Montefeltro – che il Presidente della Regione Marche ha scritto una lettera ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della  Repubblica Italiana con un nuovo accorato appello affinché si blocchi ancora una volta la legittima richiesta dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio di passare dalla Regione Marche alla Regione Emilia-Romagna ora che dopo 12 anni di attesa  sarà finalmente accolta.

La motivazione è che si sono raccolte mille firme di Cittadini che si dicono contrari e che portano come giustificazione il fatto che il territorio verrebbe danneggiato in particolar modo per l’accesso ai servizi  che è stata una delle ragioni principali dell’affermazione plebiscitaria dei “SI” al referendum.

Si è arrivati a  dire – continua la nota – che la  Regione Marche ne avrebbe un danno perché perderebbe il possesso delle attrezzature della stazione sciistica di Villagrande, come se le avessero pagate con una sottoscrizione di Partito invece che con le imposte dei Cittadini e con il contributo dello Stato.

Altra delirante motivazione la futura divisione del Parco del Sasso Simone e Simoncello tra due Regioni  dimenticando che è già in buona parte nel Comune di Pennabilli (già in provincia di Rimini) e che un Parco se interregionale è valorizzato e dimenticando anche che poter avere a 40 km. dal più importante bacino turistico della costa di Romagna  una parco e una  sciovia sarà un valore aggiunto importante proprio per questo territorio di montagna, abbandonato a se stesso da sempre.

La verità è che dopo 10 anni di assurda e immotivata ostruzione da parte della Regione Marche  si è arrivati alla fine di un iter legislativo difficilissimo e continuamente insabbiato, un ultimo e inutile colpo di coda a difesa di  un concetto di  potere amministrativo che non ha diritto di essere considerato nella nobile categoria del governo democratico del territorio.

Prima di raccogliere firme nelle sezioni del partito o nei bar i promotori di questa sceneggiata avrebbero fatto bene a leggersi le motivazioni  della Corte Costituzionale  n. 246 del 24 luglio 2010 con le quali si rigettava e respingeva il ricorso del Presidente della Regione Marche contro la legge 117/2009 che  aveva legittimato il passaggio dei sette Comuni della Valmarecchia dalla  regione Marche alla Regione Emilia-Romagna.

Anche allora un immotivato, ingiustificato e inutile ultimo gesto di ostilità preconcetta da parte del Presidente di allora Spacca che non ha poi trovato il successo della sua carriera politica che cercava con questa iniziativa e diciamo che gli è andata già bene che in questo paese non si paga mai per gli errori che fanno visto che alla regione Marche il ricorso è costato una lauta parcella pagata con soldi pubblici.

Noi in Valmarecchia dall’inizio alla fine della vicenda referendaria non abbiamo speso neppure un euro di denaro pubblico e la stessa cosa vale per gli amici di Montecopiolo e Sassofeltrio. Un onore che altri non hanno”.

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