“Il miglior antifurto è il tuo vicino”: un progetto per prevenire i furti che parte dal basso
TERRE ROVERESCHE – “Controllo del vicinato” è il titolo del progetto a 3 promosso da Amministrazione Comunale del comune di Terre Roveresche, Stazione Carabinieri comandata dal luogotenente Antonio Russo e dalla Polizia Locale capitanata da Milena Orlandi, una strategia di prevenzione comunitaria dei furti che verrà illustrata alla cittadinanza nel corso di 4 incontri, uno in ogni località: Barchi, Orciano, San Giorgio e Piagge.
“Partiranno nel mese di marzo, e più precisamente il 15, 16 e 22 e 23, un ciclo di assemblee nei 4 Municipi di Terre Roveresche, per illustrare alla cittadinanza il progetto – spiega il Primo Cittadino – Questa strategia di prevenzione a livello di comunità (già attiva con tanti esempi in altre parti d’Italia), è riconducibile al modello di Neighborhood Watch, proprie dello scenario nordamericano, diffuso prima in Inghilterra, nell’ultimo ventennio nell’Europa continentale e più recentemente anche in Italia con i progetti di controllo di vicinato.
Nonostante il nome inglese – continua il sindaco, Antonio Sebastianelli – il tutto si basa sul recupero delle regole di “buon vicinato” e di “attenzione sociale”, a sostegno delle attività della prevenzione di furti nelle abitazioni e della microcriminalità in generale, aggiornato con le tecnologie e gli strumenti attuali come WhatsApp.
Chiariamo fin da subito che il controllo di vicinato non prevede la realizzazione di ronde e/o interventi attivi in sostituzione alle Forze di Polizia.
Il compito dei cittadini, nei gruppi di comunità, non è mai quello di intervenire in modo diretto per la sicurezza del territorio ma fare una segnalazione “consapevole”.
I cittadini coinvolti devono mantenere un rapporto costante e diretto con i coordinatori, cui è demandato il compito di segnalare ogni informazione di interesse per le Forze di Polizia e per le emergenze devono urgentemente telefonare ad esse ai numeri del 112 e 113, o alla Polizia Municipale.
L’obiettivo principale – conclude Sebastianelli – è il volontario coinvolgimento dei residenti, in attività di prevenzione della criminalità e delle inciviltà, di norma in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale e le locali forze di polizia. Più in generale, è quello di creare una comunità capace di scambiare al suo interno informazioni sui problemi di sicurezza, adottare idonee misure di prevenzione, organizzare la sorveglianza del quartiere, accrescere la coesione tra vicini e mantenere contatti adeguati con le polizie.
Il progetto, nasce dalla base della comunità, per essere un valido sostegno e supporto alle Forze dell’ordine impegnate sul territorio in modo professionale”.