CARTOCETO – Il grado di civiltà di una comunità, qualcuno ha detto, si comprende osservando come sono organizzate scuole, ospedali e cimiteri.
In riferimento al campo santo, la perdita di una persona cara è un momento molto delicato nelle nostre vite in quanto all’elaborazione del lutto si affiancano adempimenti pratici come l’organizzazione del funerale e la gestione burocratica della sepoltura.
Giulia, una cittadina cartocetana, a distanza di pochi mesi, ha dovuto affrontare due lutti importanti: la perdita di entrambi i genitori. Come avvenuto per la mamma, si è trovata costretta a seppellire il padre in un loculo provvisorio nel cimitero della Pieve di Cartoceto perché quelli in costruzione non sono ancora pronti. Sorte che purtroppo negli ultimi mesi è toccata anche ad altre famiglie.
Pubblichiamo la tesimonianza di Giulia indirizzata al sindaco di Cartoceto apparsa sui social. La riflessione mette in evidenza punti critici come le modalità in cui avverrebbe la sepoltura in vecchi loculi e la necessità, quando i nuovi saranno pronti, di dover procedere all’estumulazione del familiare defunto a distanza di pochi mesi dal decesso.
“Gentile Sindaco, […] vorrei farle notare una cosa riguardo la vita in questa comunità: una settimana fa è venuto a mancare mio padre e mi sono sentita dire dalle pompe funebri che non era sicuro che avrebbero trovato un posto per lui al cimitero. Arrivata in delegazione comunale mi hanno comunicato che era rimasto un solo posto disponibile.
Parliamo di cittadini che hanno vissuto e lavorato per oltre 40 anni nel suo comune. Vengono temporaneamente messi in dei loculi umidi e senza luce. Vorrei invitarla ad andare a dare un’occhiata e a domandarsi se le farebbe piacere sapere lì le persone più care che ha al mondo.
Mia madre è venuta a mancare a dicembre e la situazione era identica. Le manovre che fanno giù addetti per riuscire a tumulare i cittadini nei loculi temporanei sono imbarazzanti e assolutamente non sicure (la cassa viene trasportata a spalla lungo una scalinata stretta, ripida e ricurva, per poi essere sollevata su di una impalcatura montata nel bel mezzo di un’altra scalinata). Questa situazione è semplicemente scandalosa, fa sbigottire e aggiunge dolore al dolore.
So che i nuovi loculi sono in consegna ma so anche che sono in numero ridicolo e che ancora moltissime famiglie si troveranno nella nostra stessa situazione. Per non parlare del fatto che non auguro a nessuno di dover riaprire la tomba dei propri genitori a pochi mesi dalla morte, aggiungendo ancora dispiacere e dolore.
A quanto siano grotteschi i dettagli logistici e pratici di un’estumulazione effettuata a pochi mesi dalla morte non voglio nemmeno accennare, in questa sede. Le faccio solo notare, come Lei ben sa, che nel suo comune questa pratica avverrà in massa, essendo ormai decine le famiglie sottoposte a questo trattamento da un anno a questa parte. Questa situazione non va bene per nulla: né per le famiglie che subiscono una perdita, né per gli addetti ai lavori. La invito a riflettere e a dare riscontro alla cittadinanza di quanto sta avvenendo. Buona giornata e buon lavoro”.
Giulia conclude il suo scritto aggiungendo un post scriptum: “Spiace dover chiedere riscontro pubblico in una sede discutibile ma la richiesta di un confronto privato non ha avuto esiti di nessun tipo”.