La spesa alimentare diventa un modo per aggirare i divieti
E’ la denuncia di CNA Pesaro-Urbino raccolta da molti commercianti. Così anche i dipendenti rischiano di più
PESARO – Un atteggiamento poco responsabile da parte di molti pesaresi. Lo denunciano commercianti di generi alimentari, supermercati e fornitori che segnalano come sempre più spesso – in questi giorni di emergenza e di inviti a rimanere a casa – vi siano dei cittadini che si recano anche più volte al giorno nello stesso esercizio a fare spesa.
Spesso l’acquisto si traduce in pochissimi articoli e viene ripetuto anche due-tre volte al giorno. Per molti insomma, quella della spesa alimentare, nonostante le file e le attese all’esterno degli esercizi, diventa una scusa per uscire di casa stare un po’ all’aria aperta, farsi un giro in auto, a piedi o in bicicletta e aggirare così le norme indicate da Governo e autorità locali che invitano a rimanere a casa se non per le comprovate necessità previste dal decreto.
Per molti operatori del settore, seppure con le dovute protezioni e accorgimenti (che pure scarseggiano come le mascherine), un maggior numero di contatti al giorno significa un più alto rischio di contagio e di trasmissione del virus.
La CNA di Pesaro e Urbino, che pure rappresenta molti esercizi e imprese che lavorano nel settore agroalimentare, invita dunque i cittadini ad usare senso civico e a rispettare le norme comportamentali previste dal Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri.
E dunque uscire di casa solo se strettamente necessario. Per la spesa alimentare in particolare, CNA invita i cittadini ad usare il buon senso e a non fare provviste in quantità esagerate ma che possano bastare a non uscire di casa per almeno due-tre giorni, invitando al consumo immediato prodotti freschi e deperibili.